Fermate la strage degli elefanti. Questo l’accorato appello del Wwf in occasione della Giornata Mondiale dell’elefante, che si festeggia domani, domenica 12 agosto. L’associazione ambientalista si rivolge ai governi del centro Africa per fermare l’ennesima uccisione dei pachidermi, animali a rischio estinzione per il prezioso avorio delle loro zanne. I bracconieri hanno agito all’interno dell’area protetta del Bouba N’Djida National Park e nel giro di soli 3 mesi hanno fatto strage di 300 esemplari di elelfanti adulti.
Una guerra tra poveri quella che si consuma in Africa, da un lato i bracconieri spinti dal denaro che vale l’avorio degli elefanti venduto sul mercato asiatico, dall’altro le vittime, indifese anche se grandi e a rischio estinzione. Il Wwf lancia l’allarme in occasione della Giornata Mondiale degli elefanti che si festeggerà domani 12 agosto. Il governo del Camerun in risposta ha promosso un piano di salvaguardia degli animali attraverso il reclutamento di 2.500 nuovi rangers nei prossimi cinque anni per rafforzare la sicurezza nelle aree protette ma nonostante le iniziative, la strage di elefanti continua, così come gli atti intimidatori verso le autorità. Alcuni mesi fa 2 nuovi rangers che stavano inseguendo dei bracconieri sono stati feriti da arma da fuoco. Come spiega Massimiliano Rocco, responsabile del Programma specie del Wwf Italia
La caccia di frodo degli elefanti in Afrca ha raggiunto livelli record, e gli elefanti di foresta dell’Africa centrale sono stati i più colpiti. Decine di migliaia di esemplari vengono barbaramente uccisi ogni anno per l’avorio delle loro zanne, che vengono per lo più trafficate nei mercati asiatici. Uccisioni di elefanti su così larga scala come quello visto nel Parco di Bouba N’Djida possono accadere quasi ovunque regione nei paesi del centro Africa. Recentemente è arrivata la segnalazioni di altri 30 elefanti massacrati in una sola notte in Ciad.
Inoltre, come aggiunge Isabella Pratesi, direttore delle Politiche di Conservazione Internazionale dell’associazione
Oggi le tecniche usate dai bracconieri e la criminalità organizzata legata ed essi, sono sempre più sofisticate. Stanno invadendo i paesi africani, causando non solo la strage della fauna selvatica, ma anche l’uccisione dei ranger, terrorizzando così le comunità locali. Il Camerun ha fatto la cosa giusta assegnando risorse aggiuntive per questo grave problema di sicurezza nazionale. Anche altri paesi dell’Africa centrale dovrebbero seguire l’esempio di questo paese e agire subito per fermare le bande criminali prima che colpiscano con maggiore forza portando alla definitiva estinzione degli elefanti di foresta.
Il Wwf offre il suo sostegno con la campagna di raccolta fondi Green Heart for Africa.