Il turismo solidale, quello che non nuoce all’ambiente, rispettoso della Natura, dei suoi equilibri, sta subendo un notevole incremento in Italia, grazie soprattutto agli sforzi di Legambiente Turismo, che ha come obiettivo primario proprio l’appoggio ad alberghi, bed and breakfast, ostelli che si convertono all’ecologia.
Sparse lungo tutta la penisola, ci sono ben 347 strutture che rispettano i parametri previsti per l’ecoturismo.
Quella di Legambiente Turismo è l’etichetta ecologica più diffusa nel nostro Paese, conta infatti ben 181 hotel, 23 camping, 64 agriturismi, 11 ristoranti, 5 ostelli, 5 residence, 5 villaggi turistici, 46 bed and breakfast, 6 stabilimenti balneari e un porto turistico. Poco male, dunque, per chi vuole scegliere un fine settimana o delle vacanze ecologiche, dal momento che davanti a sè ha a disposizione una vasta gamma di opzioni.
In totale l’Italia offre ben 55 mila posti letto in strutture aderenti all’ecoturismo di Legambiente. Il maggior numero di alberghi e ristoranti ecologici si trova in Emilia Romagna, a cui va il meritevole primato di ben 118 strutture marchiate con il bollino di Legambiente Turismo. A seguire la Toscana con 52, le Marche con 45, la Lombardia con 25, il Veneto con 24, la Sicilia con 23, la Campania con 16, Abruzzo e Liguria con 12, il Lazio con 9, la Calabria con 4, Friuli-Venezia Giulia e Umbria con 3 e il Piemonte con una.
La buona notizia, che riguarda proprio l’incremento e la forte espansione di questo settore, è che per il 2009 sono previste già altre cento adesioni da parte di strutture aberghiere, ristoranti, bed and breakfast, che intendono rientrare nella rete di Legambiente Turismo e stanno già siglando i primi accordi.
Un importante partnership che contribuirà a garantire maggiori adesioni al mercato dell’ecoturismo è quella tra Legambiente e Promocamp, un’associazione di imprenditori del turismo itinerante, nonchè quella con il Consorzio ”Passo Sud Est’. Come dichiarato da Luigi Rambelli, responsabile Legambiente Turismo:
L’andamento della stagione turistica 2008 dimostra una profonda differenza di risultati fra le strutture di qualità attente all’innovazione e alla qualità dell’accoglienza e quelle ‘tradizionali’. Sono troppi infatti gli amministratori e gli imprenditori che pensano di far fronte ai problemi confidando solo sul basso prezzo senza curarsi della qualità dell’offerta. L’unica risposta possibile è la qualificazione dell’offerta e della capacità di fare ospitalità, con la valorizzazione delle risorse paesaggistiche, artistiche, gastronomiche, culturali e con il livello dei servizi.
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