Negli ultimi anni sta costantemente crescendo la consapevolezza verso le problematiche create dall’impatto umano sull’equilibrio ambientale: un’attenzione all’ecologia che, sebbene sia regolarmente nelle cronache, non è di certo una moda degli ultimi anni. La più importante ricorrenza, la Giornata della Terra, giusto lo scorso 22 aprile si è tenuta per la 53esima volta: fu istituita nell’ormai lontano 1970 grazie agli sforzi di un senatore statunitense, Gaylord Nelson, tra i primi a comprendere il peso dell’ambientalismo nel diffuso malcontento popolare. Ancora oggi l’attenzione sull’ambiente continua a essere tenuta alta grazie a iniziative, manifestazioni e programmi a lunga scadenza: non solo da parte delle generazioni più giovani, storicamente le più attive in questo contesto, ma anche da parte di importanti marchi e realtà economiche. Anche questi infatti hanno compreso la necessità di adottare processi produttivi più oculati verso l’ambiente, così da minimizzare l’impatto delle loro attività sugli equilibri naturali.
Merita per esempio menzione HP, azienda tech fra le più note nella produzione di computer e periferiche hardware. Proprio riguardo quest’ultimo settore di attività HP si è particolarmente distinta: tra le sue attività figura la produzione di stampanti, e anche carta di vario tipo. Proprio per compensare la produzione cartacea, HP ha messo in atto diverse iniziative che l’hanno portata ad approvvigionarsi di materie prime senza ricorrere a opere di deforestazione, rendendo sostenibile il suo ciclo produttivo. Inoltre, ha aderito al programma Forestami, basato su una ricerca del politecnico di Milano: le previsioni ambiscono a inserire in città 3 milioni di alberi entro il 2030, in maniera da migliorare la qualità della vita.
Tematica importantissima nel dibattito ambientale è quella che verte sulle plastiche, un materiale caratterizzato da un altissimo tempo di smaltimento e, di conseguenza, responsabile di importanti alterazioni sugli equilibri naturali. Il tema delle plastiche, argomento sempre attuale e toccato da tutte le tematiche annuali della Giornata della Terra, è stato anche al centro delle iniziative di un gruppo digitale come PokerStars: l’azienda, leader nel settore del poker sportivo online, ha riportato di aver drasticamente tagliato i suoi rifiuti plastici agendo su imballaggi e stoviglie monouso, incentivando i propri dipendenti all’utilizzo di alternative biodegradabili o contenitori riutilizzabili. Iniziative lodevoli anche come piccole abitudini quotidiane, certo, ma che applicate su scala aziendale sono capaci di fare la differenza.
Le polemiche sulla sostenibilità si rivolgono, per la maggior parte, a produzioni che hanno immediate ricadute sull’ambiente: basti pensare alla deforestazione, come citato prima, o alle coltivazioni. Proprio in quest’ultimo senso merita di essere citata l’iniziativa di Pepsi, nota produttrice di soft drink: l’azienda si è posta l’obiettivo di arrivare, entro il 2030, a utilizzare pratiche agricole rigenerative sull’intera superficie occupata dalle colture che le forniscono le materie prime. Uno step nel più ambizioso programma di raggiungere le zero emissioni entro il 2040, ma che potrebbe risparmiare l’immissione in atmosfera di circa 3 milioni di tonnellate di gas serra.
Mirano a ridurre le emissioni anche le iniziative prese da UPS, azienda tra le principali nel settore della logistica che si è distinta per le sue scelte sulla mobilità elettrica. Questa, anche tramite scelte normative europee, punta a essere lo standard dominante del trasporto su gomma nell’immediato futuro: UPS sta infatti convertendo il suo parco mezzi sostituendo il diesel con l’elettrico, mirando a ridurre le proprie emissioni di anidride carbonica del 40% entro il 2030. I nuovi mezzi, inoltre, sono caratterizzati da una maggior vita operativa e da un minor impatto acustico: altre caratteristiche che ne fanno una scelta sicuramente da promuovere.
Infine, tornando all’ambito tech, meritano menzione le varie iniziative di aziende importanti come Microsoft e Google: le attività di questo tipo infatti sono caratterizzate da un ampio ricorso all’energia elettrica, la produzione della quale avviene in diversi modi. Google ha per esempio scelto di rifornirsi di energia solo da produttori che certifichino che la sua produzione avvenga in maniera sostenibile. Microsoft ha invece puntato molto sulle tecnologie di raffreddamento: la gestione delle temperature dei data center tradizionalmente avviene tramite evaporazione, con l’impiego di ingenti risorse idriche. Superando tali sistemi si punta a un risparmio considerevole di acqua, altro bene prezioso in troppi casi oggetto di usi poco sostenibili e il cui uso oculato, al contrario, è in grado di avere riflessi positivi sugli equilibri ambientali.