Abbiamo gioito tutti, tranne forse quelli che lo avevano costruito e quelli che volevano abitarci, quando abbiamo visto le immagini dell’abbattimento dell’ecomostro di Punta Perotti, un complesso residenziale composto da tre saracinesche di tredici piani ciascuna costruito sul lungo mare sud di Bari, che soffocava la vista e l’orizzonte. Fu una vittoria giudiziaria, quella ottenuta dal capoluogo di regione pugliese, a lungo agognata e inseguita a suon di processi e battaglie legali.
A distanza di quasi tre anni dall’abbattimento, avvenuto il 2 aprile 2006, alle società Sud Fondi, Iema e Mabar, la corte di Strasburgo, cui si erano rivolte nel 2001, ha riconosciuto il pagamento di un indennizzo pari a 40 mila euro ciascuna, 30 mila euro per le spese processuali sostenute e 10 mila euro per i danni morali.
L’Europa condanna dunque l’Italia per quella che viene definita un’espropriazione illegittima, come riporta l’Ansa:
La confisca dei terreni di Punta Perotti, a Bari, secondo la Corte europea dei diritti dell’ uomo, è avvenuta in violazione del diritto della protezione della proprietà privata e della Convenzione dei diritti dell’uomo.
La decisione di Strasburgo ha suscitato non poche polemiche: è giusto che si risarciscano gli ecomostri? In qaunto quantificare, allora, il danno al territorio, all’ambiente, all’estetica, prodotto da questi scempi dell’edilizia? In realtà, in sede europea ci si è limitati a giudicare sull’esproprio illegittimo della proprietà privata, e quindi la sentenza appare incontestabile, anche se sembra eccessivo che l’abusivismo possa anche essere suscettibile di danni morali, un paradosso quasi! A pagare il risarcimento sarà lo Stato italiano e il sindaco di Bari Michele Emiliano commenta:
Il verdetto conferma ciò che avevo sempre detto e cioè che il Comune di Bari non spenderà nulla ma che è lo Stato condannato a risarcire per l’esproprio e il Comune è a disposizione per definire accordi di programma con cui mettere a disposizione ai soggetti da risarcire volumi edilizi analoghi a quelli confiscati per compensare.
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