Plastic Vortex Art in Progress si svolgerà a Ecomondo oggi pomeriggio dalle 15.00 nella sala Rovere, al Padiglione A6. L’idea parte dall’isola di spazzatura che galleggia sulle acque dell’Oceano Pacifico, circa 4 milioni di tonnellate di rifiuti, per lo più sacchetti di plastica a cui, a breve, si aggiungeranno altre tonnellate di detriti provenienti da Fukushima. Un progetto di EcoArt Project per non dimenticar e per sensibilizzare sul riciclo dei rifiuti e sul recupero di materia.
Negli ultimi 50 anni le correnti oceaniche hanno trasportato tonnellate e tonnellate di rifiuti, alcuni dei quali giacciono sui fondali dei nostri mari, altri si sono arenati in spiagge lontane, altri hanno dato vita al Pacific Trash Vortex, l’isola di rifiuti. Il cumulo di spazzatura oggi ha un diametro di 2.500 km e una profondità di circa 30 metri. Ce lo racconta ad Ecomondo EcoArt Project con diverse iniziative che coinvolgono il mondo dell’arte, le istituzioni, le aziende per diffondere la cultura del riciclo dei materiali, della valorizzazione dei rifiuti, dello smart-packaging, le nuove tecnologie per imballaggi con materiali ecocompatibili. Si cercherà di coinvolgere anche i ragazzi delle scuole medie inferiori e superiori e gli artisti con due concorsi in programma nel 2012:
- Plastic Vortex Click & Ciak. Il concorso, rivolto agli studenti, è realizzato in collaborazione con Learn To Be Free Onlus e con la direzione generale del Ministero della Pubblica Istruzione, dell’Università e della Ricerca;
- Call for Artists Plastic Vortex, rivolto agli artisti nazionali ed internazionali.
La performance Plastic Vortex Art in Progress è invece un intervento artistico che vuole dimostrare come è possibile ridare vita agli oggetti usati: gli artisti si serviranno della plastica e degli imballaggi recuperati per l’allestimento degli stand di Ecomondo, del cellophane e del pluriball, di ogni materiale usa e getta, per dare vita ad un’istallazione artistica surreale, aiutati, certamente dai visitatori.
[Fonti: EcoArt Project; Ecomondo]
[Foto: EcoArt Project]
Genie 1 Marzo 2017 il 1:40 am
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