Recentemente il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è stato intervistato da Tessa Gelisio e Marco Gisotti nell’ambito della stesura del libro “Guida ai green jobs“, un manuale che serve a fare il punto della situazione in Italia sull’ecologia e sui lavori che in questo campo sono possibili. Visto il capitolo che riguarda Berlusconi, il punto della situazione più che verde è piuttosto nero.
Il punto centrale dell’intervista è basato sulla denigrazione dei principi ambientalistici, considerati dal Presidente del Consiglio “fondamentalisti” (manco fossero talebani), e anziché prendere in considerazione, come fanno in qualsiasi altra parte del mondo, le nuove tecnologie come quelle basate sull’eolico, solare, geotermico e quant’altro, Berlusconi lancia ancora una volta uno sguardo al passato, parlando ancora imperterrito di nucleare e termovalorizzatori.
Mettiamo subito in chiaro una cosa: i termovalorizzatori sono i vecchi bruciatori o inceneritori inquinanti. Gli hanno solo cambiato il nome. In linea di principio, un termovalorizzatore dovrebbe produrre energia elettrica dalla combustione dell’immondizia, come avviene in Germania. Il problema è che la tecnologia tedesca non esiste in Italia, e non possiamo di certo credere che un impianto che, per la sua costruzione, ha bisogno di diversi anni, possa essere tirato su e messo in funzione in pochi mesi come ha dichiarato il Premier in merito alla questione di Napoli.
In realtà ci troviamo di fronte a tanti inceneritori vecchio stile, che quando producono energia, ne producono talmente poca che non riescono nemmeno ad alimentare sè stessi, ma nella maggior parte dei casi produce solo inquinamento che finisce nei polmoni dei cittadini che vivono vicino alle discariche. E che dire del nucleare? Con il costo di una sola centrale nucleare potremmo costruire tante centrali pulite in grado di produrre il doppio dell’energia dell’atomo.
Sì è vero, il nucleare non ha emissioni, ma che dire degli scarti radioattivi? Spiegava Scajola tempo fa che una centrale nucleare produceva in un mese un solo metro cubo di materiale tossico. E’ evidente che Scajola è molto poco informato su ciò che dice. I rifiuti tossici prodotti da una sola centrale (in programmazione ce ne sono 4 o 5) sono molti di più, tanto che negli Stati Uniti li infilano nelle montagne, le quali stanno per esplodere tanto sono piene. Il materiale tossico non si biodegrada per milioni di anni, è altamente nocivo e ci mette molto poco a contaminare le acque. Acque che provengono da fonti che devono essere necessariamente vicine alle centrali, le quali hanno bisogno di milioni di litri ogni giorno per il raffreddamento, e che aggraverebbero ulteriormente il problema della carenza d’acqua in Italia.
Ma di problemi ce ne sono tanti altri, e vanno dai costi esorbitanti (l’azienda che dovrebbe costruire le centrali italiane ne sta costruendo una uguale in Finlandia e ad oggi è in ritardo di 2 anni sulla costruzione, ha raddoppiato i costi e non sa ancora quando finirà i lavori), la pericolosità (sappiamo i disastri sul lavoro in Italia come vanno) ed il problema logistico, dato che trovare 5 siti in Italia senza rischio idrogeologico e sismico è praticamente impossibile. Ed infine c’è l’annoso problema che l’uranio sta finendo e a noi resteranno solo le briciole.
In definitiva, anche nel libro di Gelisio e Gisotti, il Premier non ha perso l’occasione per decantare le lodi sue e del suo Governo, ma una parola, una sola, sul tema del manuale, i “lavori ecologici”, nemmeno l’ombra.
Fonte: [Il Giornale]
Rondò 14 Novembre 2009 il 3:41 pm
Berlusconi è il zozzo più zozzo.
Il problema però è che ci son tanti zozzi, dovremmo far pulizia………..
Romina 15 Novembre 2009 il 6:10 pm
Anche io sono stata molto stupita dal fatto che Berlusconi abbia parlato di green economy in un libro come questo perché l’ho comprato e lo sto consultando già da qualche giorno (vorrei diventare giornalista e occuparmi di ambiente e nel libro c’è un capitolo anche su questo) ed è palese che la posizione dei due autori è invece bella radicale…
Ci sono dati allucinanti sul dissesto idrogeologico, sulle ecomafie, sul mercato delle rinnovabili e su tutto quello che questo governo non sta facendo per l’ambiente nel nostro Paese. C’è una valanga di dati e decine di interviste a gente che veramente è esperta dei vari settori analizzati.
Penso che l’intervento di Berlusconi sia un pro-forma, non so. Il libro mi sembra veramente utile e completo.
Marco Mancini 16 Novembre 2009 il 5:21 pm
l’intervento di Berlusconi ci vuole perché, in quanto presidente del consiglio, rappresenta l’istituzione e la politica italiana. La scelta degli autori è evidente, e cioè porre in contrasto quella che è la situazione italiana con quello che fa la politica, cioè nella maggior parte dei casi, un bel niente!
Puddu Alberto 5 Gennaio 2010 il 12:42 pm
Berlusconi in quanto a comprensione di ecologia , non va oltre il perimetro del suo corpo , per lui quello è l’habitat , tutto l’ altro non ha importanza…