Ci siamo occupati di recente della grande studiosa e astrofisica italiana, in occasione del lancio del suo ultimo libro “Perché sono vegetariana” e oggi torniamo a parlare delle sue scelte sostenibili e a basso impatto ambientale per quel che riguarda il mangiare sano e genuino. L’intervista interessante e densa di spunti per ogni lettore, è stata rilasciata al portale Saper Vivere del gruppo EcoSeven.
La donna, prima in Italia e nel mondo, a dirigere un osservatorio astronomico, nella sua lunga vita e carriera accademica molto ha dato all’ambiente e all’ecologia, impegnandosi in prima persona nella lotta contro i cambiamenti climatici, esponendo le sue idee circa il ritorno del nucleare nel nostro Paese, scegliendo di vivere secondo i principi del vegetarianesimo. La Hack spiega che il suo essere vegetariana risale a prima della sua nascita perché i suoi genitori adottavano questo stile di vita, ma poi è stata lei stessa a decidere di proseguire per questa strada, consapevole del fatto che “mangiare animali per ragioni etiche e di salute fa male”. Aveva appena 6 anni quando, ancora piccola, sceglie di seguire la strada tracciata dalla sua famiglia. Noi, prosegue la studiosa
siamo animali più evoluti e con un’intelligenza sviluppata, ma questo non ci autorizza a sfruttare gli animali costringendoli ad allevamenti intensivi. Mangiare carne è mangiare cadaveri di animali allevati come macchine da carne, cresciuti e ingrassati artificialmente.
Inoltre, continua
Ci sono anche ragioni economiche che ci spingono a non mangiare carne: 4/5 del terreno coltivato è destinato ai foraggi per animali, solo un quinto è destinato all’alimentazione umana. Per mezzo chilo di carne occorrono 10 chilogrammi di foraggio per animali.
Agli scettici che credono che mangiare vegetariano faccia male alla salute, non fornendo all’organismo tutte le proteine necessarie, la Hack in modo ironico risponde che lei è
l’esempio vivente che mangiare fa bene alla salute. Da sempre non ho mangiato carne, eppure questo non mi ha impedito di praticare atletica a livello agonistico: ho vinto un paio di campionati universitari di salto in alto e salto in lungo, sono stata terza ai campionati assoluti. Spesso ho viaggiato in bicicletta da Firenze a Viareggio e a 80 anni ho percorso la strada Trieste-Grado in bici, andata e ritorno, 100 chilometri. Ora ho novant’anni, gli acciacchi ci sono, ma fino a poco tempo fa giocavo a pallavolo.
Nell’ultima domanda dell’intervista, si chiede all’astrofisica cosa ne pensa degli hamburger realizzati in laboratorio. Lei risponde che non ne mangerebbe mai perché non gli piace la carne ma che sono una grande scoperta perché “la carne prodotta in laboratorio eviterebbe l’uccisione di tanti animali.”
[Fonte e foto: Ecoseven]