In Italia lo scorso anno grazie agli ecoincentivi il mercato dell’auto è riuscito a far fronte alla crisi chiudendo il 2009 con un livello delle immatricolazioni che nei dodici mesi è stato in linea con il 2008. Ma terminato con il mese di marzo 2010 l’effetto dei bonus statali, il mercato dell’auto ha inesorabilmente segnato il passo confermando una tendenza che era ampiamente attesa dagli operatori. D’altronde l’acquisto di una nuova auto ecologica, o quantomeno a basse emissioni, sfruttando gli ecoincentivi, rappresenta in tutto e per tutto un acquisto che magari per molti sarebbe stato fatto solo quest’anno, ragion per cui ora sul mercato c’è un vero e proprio buco di domanda.
La scelta del Governo italiano di non rinnovare gli ecoincentivi anche nel 2010 non è stata di certo accolta con un plauso dai concessionari che ora si trovano a far fronte ad una domanda che comunque non è in flessione solo in Italia, ma anche in Paesi come la Germania e addirittura la Francia dove gli ecoincentivi, seppur in misura ridotta, sono stati prorogati.
In questo momento in Europa i mercati dove le immatricolazioni registrano una tendenza positiva sono la Spagna ed il Regno Unito, dove attualmente ci sono gli incentivi che rispetto all’Italia sono però partiti in ritardo. In particolare, nel Regno Unito, in accordo con quanto riporta l’Unrae, siamo arrivati con lo scorso mese di maggio all’11-esimo mese in attivo, mentre in Spagna siamo arrivati al nono. Secondo il Direttore Generale dell’Unrae, Gianni Filipponi, nel nostro Paese il mercato dell’auto si può riprendere e spezzare la tendenza negativa solo garantendo una revisione della fiscalità ma anche mettendo a segno misure di rinnovo del parco auto circolante in chiave ambientale.
E se gli italiani, anche a causa dei pochi soldi in tasca, senza incentivi all’acquisto di vetture “verdi” preferiscono tenersi l’auto vecchia di dieci anni ed inquinante, forse per quest’anno, se proprio gli ecoincentivi non si dovevano rinnovare, sarebbe stato utile quantomeno mettere a punto degli stanziamenti tali da poter investire sul miglioramento della qualità e dell’accessibilità ai mezzi pubblici su tutto il territorio nazionale. Altrimenti si rischia di tornare punto e a capo.
Ecozoom Tv 18 Giugno 2010 il 5:44 pm
Anche perché i tagli fatti limitano gli investimenti sul trasporto pubblico.
Gli incentivi alle auto ci può stare se si producono automobili a metano, ibride o di gran lunga più efficienti e meno inquinanti delle attuali (potrebbero quelle a benzina consumare la metà di ora).