La famosa ecoguida di Greenpeace sui prodotti tecnologici è nuovamente aggiornata, e comporta alcune novità in quanto ad impegni ecologici. Sony, e soprattutto Philips, si lasciano alle spalle le zavorre inquinanti ed il poco interessamento all’ecologia, e si sono impegnati più di tutti nel rendere i propri prodotti quanto più eco-friendly possibile.
La classifica dell’associazione ambientalista tiene conto delle principali compagnie tecnologiche mondiali (in questo caso ben 18), prendendo in considerazione in primis ciò che hanno fatto per l’ambiente, e dunque i prodotti fabbricati con materiali non tossici, l’uso di tecnologie rinnovabili, ecc.; e poi considera gli impegni e le promesse, nonché le scadenze entro le quali le compagnie dovranno raggiungere determinati obiettivi. Dopo il salto, la nuova classifica.
In vetta alla graduatoria troviamo come al solito Nokia, ormai la migliore da un anno, ed in grado di raggiungere un alto punteggio, ma non quello massimo. Ciò che fa preferire la compagnia scandinava alle altre, e che le fa raggiungere il punteggio di 7,5 su 10, è l’eliminazione di molte sostanze tossiche, come i bromurati e i ritardanti di fiamma, da tutti i suoi apparecchi di ultima generazione, l’efficienza energetica ed il buon programma di riciclaggio.
A seguire, sul podio troviamo Samsung e Sony-Eriksson come nell’ultima rilevazione, con un punteggio quasi identico, ottenuto nel primo caso dall’impegno nel salvare il clima riducendo le emissioni, e nel secondo dall’eliminazione delle sostanze tossiche e dall’efficienza energetica. Come dicevamo in apertura, il miglior passo in avanti lo ha fatto Philips, che raggiunge la quarta posizione dopo che, appena 3 mesi fa, era al settimo posto. Questo salto è giustificato per i tagli alle emissioni, e per l’adesione agli impegni internazionali nella lotta ai cambiamenti climatici. L’unico problema è la mancanza di un piano efficiente di riciclaggio dei rifiuti elettronici.
A seguire troviamo Toshiba e Motorola che hanno lasciato invariati i loro piani ambientali, già sufficientemente a posto, e che dunque non hanno variato la loro posizione. Ma dopo le note positive, arrivano anche quelle stonate. A rovinare il quadro ci si sono messi LGE e Dell. Specialmente LGE, la quale perde ben 7 posizioni in quanto non ha rispettato gli impegni presi in passato nell’eliminazione delle sostanze pericolose dai suoi prodotti, mentre per Dell la posizione rimane bassa ma con qualche decimo di punto in più perché qualcosa è stato fatto, anche se è ancora insufficiente.
Chi invece ha fatto un buon lavoro è Sony, passata dal dodicesimo all’ottavo posto per un miglioramento nella politica di smaltimento dei rifiuti elettronici e sulla produzione senza sostanze tossiche. Insufficienti ancora Apple, Panasonic e Lg, che hanno buone politiche di eliminazione di sostanze tossiche (specialmente Apple che le ha eliminate in tutti i suoi prodotti), ma sono disastrose nella gestione dei rifiuti elettronici e sull’efficienza energetica.
Male anche per Acer e Hp, che non mantengono le promesse sull’eliminazione delle sostanze tossiche, ma le quattro peggiori sono Lenovo, Microsoft, Fujitsu e Nintendo. Microsoft e Fujitsu devono fare meglio nel campo dei rifiuti ed un po’ in tutto il resto, Lenovo è stata penalizzata per non aver mantenuto le promesse e rimandato l’eliminazione delle sostanze tossiche (ma nella prossima classifica potrebbe risalire di colpo), ed infine Nintendo rimane la più disastrosa. Il suo punteggio rasenta lo zero perché, nonostante le promesse, le emissioni di gas serra continuano ad aumentare e non si vedono miglioramenti in nessun settore.
Fonte: [Greenpeace]
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