I nostri mari e gli oceani sono gravemente contaminati, in particolare dai rifiuti di plastica. Essi vanno ad incidere pesantemente sullo stato di salute di animali e piante acquatiche. In un vecchio articolo apparso su Treehugger, intitolato The Great Pacific Garbage Patch: Out of Sight, Out of Mind (Il grande cumulo di immondizia nel Pacifico, lontano dagli occhi, lontano dal cuore), si legge
la distesa galleggiante di rifiuti e detriti nell’Oceano Pacifico è ora su una superficie grande il doppio degli Stati Uniti continentali. Si ritiene che pesi quasi 100 tonnellate di detriti questa vasta “zuppa di plastica”, la quale si estende per 500 miglia nautiche al largo della costa californiana, oltre le Hawaii e quasi fino al Giappone.
Tra il 40 e il 60% dei rifiuti raccolti sulle spiagge è di plastica, secondo il libro “Plastiche Ecologiche” di E.S. Stevens. Il cestino ha spesso viaggiato per chilometri prima di essere “risciacquato” a riva da qualche parte. Ma tutte queste cose sono probabilmente note alla maggior parte del pubblico. Quello che però nessuno pensa è che una grossa parte di questo inquinamento plastificato si potrebbe evitare stando attenti alla propria attrezzatura quando si gioca a golf: una grossa parte dell’inquinamento di oceani, laghi e fiumi proviene dalle palline lanciate da qualche appassionato.
Ora però si è trovata la soluzione anche a questo: giocare senza sporcare, ma addirittura alimentando i pesci. La Ecobioball è una pallina da golf al 100% biodegradabile, non tossica che è possibile utilizzare per giocare anche sulle spiagge o a bordo delle navi. L’utilizzo delle palline da golf in plastica infatti è illegale in prossimità di acqua in molti Paesi, a causa dei rifiuti che lascia dietro di sé. È per questo che la società spagnola ha appena lanciato una palla da golf alternativa, che vi fa essere in grado di giocare a golf sul mare, senza sporcare.
Ecobioballs dicono sia sicura al 100% per la flora e la fauna del mare, in quanto è completamente biodegradabile e non contiene sostanze tossiche. Una volta che le palle ha toccato l’acqua, si decompone in meno di 48 ore, rilasciando il cibo per pesci che contiene al suo interno.
Fonte: [Treehugger]
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