I circa 40.000 “eco-turisti” che visitano il Polo Sud ogni anno causano enormi emissioni di gas ad effetto serra. I visitatori del massiccio coperto di neve non mettono in pericolo solo la regione antartica con le loro azioni, ma anche il resto del mondo.
Il ricercatore olandese Machiel Lamers ha esaminato l’aumento dell’impatto del turismo in Antartide e in che modo tale impatto potrebbe essere frenato. Il turismo è una delle industrie principali in Antartide. Qui in soli 20 anni si è passati da poche centinaia di turisti a più di 40.000 curiosi all’anno.
Purtroppo però le conseguenze sono spicevoli: i lunghi viaggi compiuti per raggiungere l’Antartide producono una quantità impressionante di emissioni di CO2, ma non solo. Machiel Lamers ha visitato il Polo Sud e discusso il futuro fragile del continente con le altre parti interessate.
Lamers ha parlato con gli scienziati, i politici, gruppi ambientalisti e gli operatori turistici. L’ambiente locale è sotto pressione, le navi più grandi vanno e vengono, i turisti sono perennemente alla ricerca di condizioni più estreme, ed in realtà non c’è nessuno che rimanga sul binario giusto: il Polo Sud è gestito da un organismo internazionale, consorzio di Paesi, ma nessuno è veramente responsabile del suo terreno. Non esiste alcuna politica che fissa limiti per il turismo.
Così gli unici che alla fine hanno voce in capitolo sono i tour operator. È nel loro stesso interesse di non avere troppi turisti contemporaneamente: nessuno va in Antartide per trovare altre sei navi cariche di turisti, ma per godersi un panorama che, forse una volta, era immacolato.
L’autoregolamentazione per un po’ ha retto, ma si rischia un incremento delle autorizzazioni che potrebbe portare alla distruzione della regione. Molti scienziati che hanno trascorso un lungo periodo presso il Polo stanno già vedendo le conseguenze di un maggior numero di turisti.
Lamers ritiene che le misure importanti devono essere prese al più presto. E’ giunto il momento di stabilire regole chiare; accordi vaghi non sono abbastanza. La ricerca di Machiel Lamers è stato finanziato dal NWO e faceva parte dei Netherlands Polar programme, un’iniziativa per incoraggiare la ricerca scientifica nelle regioni polari. Una ricerca che forse si è concentrata troppo sulla natura e poco sull’uomo.
Fonte: [Sciencedaily]