I negazionisti del riscaldamento globale sono arrivati anche in Italia. Finora erano rimasti solo un gruppo di nicchia che ogni tanto faceva sentire la sua voce, cercando di negare (nella maggior parte dei casi senza dati certi) i mutamenti climatici. Ma oggi pare che il fenomeno, molto diffuso negli Stati Uniti, sia sbarcato anche nel Bel Paese con un libro intitolato No slogan: l’eco-ottimismo ai tempi del catastrofismo, scritto da Mario Masi, giornalista ed esperto di tematiche ambientali, in collaborazione con Luigi Mariani, esperto di agrometereologia all’Università di Milano e Teodoro Georgiadis, Senior Scientist del Cnr-Ibimet.
La teoria del libro alla fine non è nulla di nuovo: il responsabile di tutto ciò non è l’uomo ma la Terra stessa, a causa dei cicli naturali che portano ad un aumento inevitabile delle temperature, con conseguente incremento del livello del mare. Un po’ poco rispetto a quanto ci si può aspettare da degli “esperti”.
I dati infatti non divergono tanto da quelli già noti:
125.000 anni fa il mare era più alto di 4-5 metri e le calotte polari parzialmente fuse, nonostante i livelli di anidride carbonica fossero più bassi di quelli attuali. Fra 110.000 e 23.000 anni fa (in piena era glaciale) il pianeta fu interessato da 16 eventi di intenso e rapido riscaldamento che non trovano giustificazione nella teoria del riscaldamento globale. Fra 8.000 e 5.000 anni fa il mare era più alto di 2 metri rispetto a oggi e le temperature più alte di 2-3 gradi. I ghiacciai alpini scomparvero quasi del tutto.
Dichiarazioni come questa si susseguono nel libro, ma si tratta di dati che hanno ben poche basi scientifiche, dato che si parla solo di calcoli e proiezioni, ma non essendoci nessuno, durante l’era glaciale, a calcolare il tasso di Co2 nell’aria e tutte le altre variabili, diventa difficile dire con certezza che la situazione delle varie Ere che si sono susseguite nella storia della Terra possano in qualche modo riguardare anche i cambiamenti avvenuti oggi. Le variazioni radicali avvengono in diversi secoli, a volte in millenni, mentre il cambiamento a cui stiamo assistendo oggi è molto rapido. La temperatura è in aumento da poco più di un secolo, con un picco improvviso negli ultimi 20 anni, numeri che poco si sposano con quelli calcolati nei mutamenti radicali del passato descritti non dagli eco-ottimisti, come si autodefiniscono, ma dai negazionisti, come in realtà sono. Purtroppo il dibattito è destinato a non concludersi molto presto.
Fonte: [Adnkronos]
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