Risparmio energetico, gestione ottimizzata del personale, strutture costruite con materiali rigorosamente ecologici. Sono solo alcuni dei concetti-chiave legati agli eco-ospedali del futuro. Se ne è parlato nei giorni scorsi a Roma nel corso della V Conferenza Europea dell’Ospedale promossa dal Centro Nazionale per l’Edilizia e la Tecnica Ospedaliera (CNETO) e dall’Università Cattolica di Roma. Ai lavori è intervenuto, tra gli altri, l’architetto americano Roger Hay, che si è espresso a favore di una riorganizzazione in veste green delle strutture sanitarie:
progettare in modo ecosostenibile i luoghi di cura permetterà di ridurre l’impronta ecologica di un ospedale di circa il 45%.
La porzione di pianeta consumata per un ospedale con circa 2000 posti letto è commisurata trai 28 ed i 37 ettari. Ogni posto letto incide su 140-185 metri quadri. Un impatto non indifferente. Ma quali sono i principali sprechi energetici ed i consumi degli ospedali che più gravano sull’ambiente?
Innanzitutto è opportuno considerare che i nosocomi sono aperti 365 giorni all’anno, 24 ore su 24. Il dispendio energetico, come potrete ben intuire, è enorme. Poi c’è il problema dei rifiuti, soprattutto di quegli strumenti mono-uso (per motivi di profilassi), come i guanti, per citare solo un esempio:
Fino a pochissimo tempo fa molti materiali in plastica usati in ospedale, dai guanti di lattice ai materiali delle pavimentazioni, e a contenitori di ogni tipo, contenevano PVC – ha spiegato Roger Hay – una sostanza molto tossica.
Dalla progettazione alla gestione dei rifiuti allo sfruttamento della luce naturale, l’eco-ospedale, che per ora è stato realizzato solo in alcune città d’oltreoceano (quello più famoso è il Dell Children’s Hospital di Austin, nel centro del Texas, nella foto in homepage) si presenta come una struttura ecosostenibile in ogni suo aspetto:
l’ospedale ecosostenibile è fatto con materiali rispettosi dell’ambiente, funziona a risparmio energetico sfruttando al massimo la luce naturale e adottando soluzioni nanotecnologiche per produrre involucri, filtri di impianti di aerazione, pavimenti, elementi di arredo nanotecnologici, il tutto con capacità anti-inquinanti, (mangiatori di smog), antibatteriche e autopulenti. Tra le innovazioni a breve termine ci saranno anche le sale operatorie ‘mangia-microbi’ grazie a pareti che rilasciano ioni d’argento, progettate in Italia.
[Fonte: Ansa Ambiente]
eebest8 fiverr 23 Giugno 2018 il 12:32 pm
“I appreciate you sharing this blog article.Thanks Again.”
http://fiverr.com/eebest8
helios7.com 27 Aprile 2019 il 8:02 pm
There’s certainly a great deal to find out about this issue. I like all the points you’ve made.