I combustibili fossili si sono macchiati di un nuovo delitto. Un eccesso di combustione di idrocarburi, alla fine del periodo Permiano, può avere portato la Terra alla più devastante estinzione di massa che abbia mai visto, causata da incontri esplosivi tra magma e carbone che ha rilasciato enormi quantità di anidride carbonica, più nel corso di quei pochi anni che in tutta la storia umana.
Circa 250 milioni di anni fa, la cosiddetta “Grande Morte” ha visto il 70% delle specie spazzate via dalla terra e il 95% dagli oceani. Un indizio di ciò che potrebbe avere provocato questo disastro sta nel magma solidificato di quel tempo, che è presente in una zona della Siberia, dove anche il carbone è abbondante.
Un suggerimento è che il calore del magma potrebbe avere sfornato molti miliardi di tonnellate di CO2 per un periodo geologicamente breve di poche migliaia di anni. Il successivo cambiamento climatico e l’acidificazione degli oceani hanno causato le estinzioni. Ora Norman Sleep e Darcy Ogden, entrambi della Stanford University in California, pensano che il limite per la riproposizione della Grande Morte potrebbe essere stata ancora più rapido e più terrificante.
Piuttosto che causato dal riscaldamento, il magma che incontra petrolio e catrame di carbone si fondono, producendo un materiale altamente combustibile. Questa miscela fusa potrebbe salire rapidamente verso la superficie, per bruciare a contatto con l’ossigeno dell’aria, rilasciando enormi quantità nell’atmosfera di sabbia, polvere, cenere e soprattutto CO2.
La polvere iniettata nella stratosfera potrebbe causare un raffreddamento drastico, che potrebbe passare rapidamente al riscaldamento, quando la polvere costante venisse ricacciata fuori dall’atmosfera, senza lasciare nulla per contrastare l’effetto serra della CO2 che nel frattempo sarebbe aumentata. Il clima potrebbe avere oscillazioni tra il riscaldamento e il raffreddamento, a seconda delle eruzioni.
Secondo Lee Kump della Pennsylvania State University in University Park questo magma ci potrebbe mettere molto meno delle migliaia di anni dell’evento accaduto in Siberia, e potrebbe dunque avvenire nel giro di pochi anni, con pericoli molto più immediati per la civiltà.
Se i due scienzati hanno ragione, la prova del loro scenario può essere nascosta negli abbondanti depositi vulcanici in Siberia. In una miscela di combustione di carbone e di magma, il carbonio avrebbe lasciato una striscia di ossigeno dall’ossido di ferro nel magma, lasciando dietro di sé le particelle di ferro. Gli scienziati ora le stanno ricercando.
Fonte: [New Scientist]