La Luna ha da sempre affascinato scienziati, scrittori di fantascienza, ma soprattutto imprenditori. La si studia ormai da decenni come eventuale base per esperimenti, colonie umane, o anche come miniera di carburante per i futuri reattori a fusione.
Il carburante in questo caso sarebbe l‘elio-3, un isotopo più leggero dell’elio (che ricordiamo è a sua volta più leggero dell’aria). Questo nuovo tipo di gas sarebbe in grado, se fuso, di generare un’energia in maggiore quantità con minori rifiuti di un tradizionale reattore nucleare. Secondo Gerald Kulcinski, direttore del Fusion Technology Institute dell’Università del Wisconsin, l’elio-3 sarebbe l’energia più pulita e più sicura in assoluto. Solo 40 tonnellate di questo gas sarebbero sufficienti a garantire l’energia elettrica che serve agli Stati Uniti in un intero anno. Il problema è che l’elio-3 non esiste sulla Terra. La fonte più vicina è la Luna.
Ora pare che stia partendo la rincorsa delle grandi potenze, Cina e Russia su tutte, per mettere le mani per prime su questa incredibile risorsa che, per ora, dovrebbe costare circa 1000 dollari al grammo, nemmeno tanto se pensiamo al costo del nucleare, e sul nostro satellite è stimato che siano stipati da un milione a 5 milioni di tonnellate, abbastanza per garantire alla Terra sufficiente energia per almeno un secolo.