Il dissesto idrogeologico e il DDL Lupi del Governo Renzi sul governo del territorio sono al centro di polemiche che meriterebbero una più ampia risonanza mediatica. Un gruppo di 45 esperti urbanisti e non solo ha criticato in maniera durissima il testo del ministro Lupi, che potrebbe spianare ulteriormente la strada alla cementificazione del territorio rischiando di portare l’Italia “definitivamente allo scatafascio”.
Si parla tanto di dissesto idrogeologico e di interventi del Governo Renzi al riguardo – si parla da una vita di stanziamenti contro il dissesto, ma governo dopo governo, annuncio dopo annuncio, mai nulla di determinante è stato fatto – ma forse si parla troppo poco del DDL Lupi per il governo del territorio, che molto ha a che fare con il dissesto idrogeologico. Una delle cause principali del problema, che ormai mese dopo mese e alluvione dopo alluvione si palesa in tutta la sua drammaticità, è la cementificazione del territorio nazionale, e mentre il Governo Renzi annuncia stanziamenti per miliardi di euro contro il dissesto, elabora un disegno di legge buono per spianare ulteriormente la strada alla cementificazione. Da un lato si annunciano interventi, dall’altro, in sordina, se ne prevedono altri potenzialmente disastrosi.
Tutto questo è stato denunciato con forza da un gruppo di urbanisti e altri esperti, in particolare dell’Università di Firenze. Il disegno di legge del ministro Lupi vorrebbe modificare norme del 1942 ma secondo gli esperti, tra cui Cristina Gibelli, Edoardo Salzano e Alberto Asor Rosa, il testo è talmente malfatto e potenzialmente deleterio da risultare “inemendabile”.
Malgrado le numerose prese di posizione critiche da parte di istituzioni come Italia Nostra, Legambiente, Fai, ecc, la discussione è stata scarsa solo cancellandolo si può ripartire da una proposta seria,
hanno dichiarato i critici, dopo che, peraltro, anche il Governatore della Toscana Rossi aveva espresso forti dubbi, sottolineando come il DDL “continua a consentire edificazioni su lottizzazioni che devono essere tutelate, su aree che devono essere invece conservate”. L’urbanista Marco Massa ha evidenziato come da un lato il Governo Renzi annunci stanziamenti per 7 miliardi contro i dissesto idrogeologico, dall’altro intenda legiferare “in senso opposto”. La sostanza è questa: il disegno di legge non affronta i problemi reali del territorio e al contrario favorisce la cementificazione che è all’origine delle disastrose conseguenze del maltempo e di altri fenomeni naturali in Italia. Il DDL favorirebbe l’imprenditoria edilizia, e non certo la tutela del territorio e gli interessi dei suoi abitanti, azzererebbe il ruolo dei comuni senza nemmeno coordinarsi con le altre leggi attualmente in vigore,
propone la cancellazione, di fatto, della potestà pubblica in materia di pianificazione del territorio, istituzionalizzando la contrattazione con i proprietari fondiari di ogni scelta in materia.
In merito al testo sul governo del territorio il ministro Lupi ha aperto una consultazione pubblica cui gli esperti si rifiutano tuttavia di partecipare, poiché l’unica cosa da fare, dal loro unanime punto di vista, è cancellare tutto e ripartire da zero con un nuovo disegno di legge. C’è da sperare quindi che l'”inemendabile” testo venga riconsiderato, altrimenti la già critica situazione italiana andrà a peggiorare ulteriormente.
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