Molte aree del territorio italiano sono storicamente esposte a fenomeni di dissesto idrogeologico. Si tratta nella maggior parte dei casi di fenomeni morfologici complessi che quando si sovrappongono alla presenza dell’uomo possono facilmente creare situazioni di rischio. Il contrasto al dissesto idrogeologico passa quindi attraverso piani di consolidamento del territorio e di razionalizzazione delle attività umane da programmare e finanziare in una logica di medio e lungo termine. Proprio le difficoltà di finanziamento degli interventi locali sono spesso il primo ostacolo da sormontare per le amministrazioni locali intenzionate ad intervenire per il consolidamento del territorio. È proprio di questi giorni la notizia di un duplice accordo siglato tra la Regione Basilicata e la Banca europea per gli investimenti (BEI) che aprirà alla regione nuove linee di credito per la la lotta al dissesto idrogeologico e l’attuazione del Piano operativo regionale (POR).
La BEI sostiene gli investimenti in Basilicata
Gli accordi sono stati firmati a Roma dal governatore della Regione Basilicata Marcello Pittella e dal vice presidente della BEI Dario Scannapieco. L’istituzione finanziaria dell’Unione Europea interverrà per sostenere progetti del valore complessivo di 1,3 miliardi di euro e distribuiti i due gruppi principali:
- Contrasto al dissesto idrogeologico: La Basilicata ha in programma nei prossimi anni investimenti per 500 milioni di euro finalizzati ad arginare gli effetti dei dissesti di natura idrogeologica. Un programma importante in una regione che ha tra l’alto molte zone del territorio con un alto indice di franosità. All’interno di questo programma d’intervento la BEI interverrà con una linea di credito di 250 milioni a copertura del 50% della spesa prevista. Gran parte del prestito per complessivi 223 milioni sarà subito disponibile in base agli accordi firmati a Roma. Il prestito della BEI avrà una durata di 25 anni. Tra gli obiettivi da finanziare si segnalano interventi di prevenzione e messa in sicurezza del territorio regionale anche rispetto ai potenziali rischi derivanti dal cambiamento climatico. Il tema della ‘riduzione del danno’ rispetto ai mutamenti del clima era stato ampiamente richiamato anche alla recente COP21 di Parigi.
- Sostegno al Piano operativo regionale: Il POR della Regione Basilicata per il periodo 2014-2020 prevede investimenti per circa 800 milioni di euro finanziati per il 50% della Commissione Europea attraverso FESR (Fondo europeo di sviluppo regionale), per il 35% dal Governo Italiano e per il restante 15% dalla regione stessa. Proprio su quest’ultima parte, ammontante a 120 milioni di euro, sarà disponibile una linea di credito della BEI. Nelle nove aree di intervento individuate del POR sono inclusi protezione ambientale, energia e mobilità urbana e trasporti e infrastrutture.
La duplice linea di credito che la Banca europea per gli investimenti mette a disposizione della Basilicata è particolarmente rilevante se rapportata al PIL della regione ma è soprattutto uno strumento in grado di dare operatività finanziaria a due progetti di estesa portata.
Il dissesto idrogeologico in Basilicata
Il territorio italiano per la sua struttura orografica e geologica presenta naturalmente molte aree esposte a frane ed alluvioni. A queste condizioni di partenza si sono aggiunte nei decenni politiche di uso eccessivo del suolo tra cementificazioni e costruzioni in zone a rischio. La combinazione di questi due fattori ha creato uno stato diffuso di rischio da dissesto idrogeologico che riguarda gran parte del paese. Da un lato le aree montane sulle Alpi e sugli Appennini presentano spesso alti indici di franosità dovuti sia a condizioni locali che a più ampi fenomeni geologici. Dall’altro in maniera simmetrica le zone di pianura sono spesso esposte al rischio idraulico aggravato in molti casi da una elevata densità di popolazione.
Il “Rapporto di sintesi sul dissesto idrogeologico in Italia 2014” redatto dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) valuta in oltre un milione la popolazione italiana esposta al rischio frane. Una situazione che risulta particolarmente critica in Calabria dove sono oltre quasi 160 mila gli abitanti a rischio. Sempre secondo lo stesso studio in Basilicata sono quasi 53 mila gli abitanti esposti e fenomeni franosi. Tali dinamiche nella regione riguardano per altro anche il tratto lucano dell’autostrada Salerno – Reggio Calabria, principale (e travagliata) arteria viaria dell’Italia meridionale.
Ancora più preoccupanti sono i dati ISPRA sulla pericolosità idraulica. A livello nazionale si stima siano 5,8 milioni gli italiani esposti al rischio alluvione. In Emilia Romagna in particolare sono oltre 2,7 milioni i cittadini in aree a rischio, più della metà della popolazione della regione. Situazione complessa è anche quella della Toscana dove si stima siano oltre 950 mila gli abitanti esposti al rischio di alluvione. Su questo versante del dissesto idrogeologico la Basilicata è invece la regione a più basso rischio con una esposizione ‘limitata’ a 3.640 abitanti.
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