Rendere le città più belle, vivibili e salubri. Questo da sempre il ruolo del verde nel contesto urbano che oggi si carica di importanti significati ecosistemici ed ecologici. Una città più verde è infatti non solo una città più amena, ma anche una città che respira, un ecosistema urbano con ciclo del carbonio più efficiente e aria più pulita. Obbiettivo del provvedimento, recita il testo, è
“la valorizzazione dell’ambiente e del patrimonio arboreo e boschivo nell’ottica di portare a pieno compimento l’attuazione del protocollo di Kyoto e le politiche di riduzione delle emissioni, la prevenzione del dissesto idrogeologico e il miglioramento della qualità dell’aria”.
Già dal 1992 i comuni dovevano piantare un albero per ogni nuovo nato, obbligo interpretato in maniera spesso aleatoria e messo in atto con tempi lunghi. Il disegno di legge promosso dal Consiglio dei Ministri di venerdì 22 mira ad accorciare i tempi di messa a dimora (da 12 mesi a 90 gg dopo la nascita) delle nuove piante ed a rendere l’obbligo realmente tale e non solo.
Il decreto rispolvera l’Arbor day, tradizione importata dall’America nell’89 e precocemente caduta in disuso. Il 21 Novembre sarà in Italia la Giornata nazionale degli alberi nella quale il ministero dell’Ambiente, d’intesa con il ministero dell’Istruzione, organizzeranno alternative volte a promuovere e sostenere, nelle scuole e nelle Università, l’educazione ambientale foriera di comportamenti quotidiani sostenibili. Ogni anno la Giornata sarà intitolata a uno specifico tema di ordine etico, sociale, ecologico, culturale.
Non solo la teoria ma anche la pratica. Il DDL prevede che il 21 novembre le istituzioni scolastiche in collaborazione con le autorità comunali, regionali e con il Corpo forestale dello Stato, pianteranno nelle aree pubbliche piantine di specie autoctone e provenienza locale.
Per valutare gli incrementi futuri nel patrimonio arboricolo i comuni entro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge, dovranno effettuare il censimento degli alberi presenti in tutti gli spazi pubblici in area comunale ed il sindaco, a due mesi dallo scadere del suo mandato, dovrà redigere il bilancio arboricolo consuntivo.
L’impegno del decreto non si limita ai soli alberi. Facendo un rapido salto di scala dalla dimensione del bosco urbano a quella dell’aiuola (trascurando la dimensione dei parchi urbani e dei parchi di quartiere) il DDL ipotizza l’esenzione della TOSAP (tassa di occupazione del suolo pubblico) per le aiuole adiacenti o funzionali agli spazi pubblici allo scopo “di evitare che l’obbligo tributario disincentivi la sinergia fra sistema produttivo e ambiente, specialmente nelle aree urbane”.
Il DDL si occupa anche degli aspetti economici della questione verde urbano che apre ai finanziamenti di sponsor privati. Il provvedimento interviene sulla legge che disciplina i contratti di sponsorizzazione per le amministrazioni pubbliche. La forestazione urbana (di silvicoltura urbana ancora non si parla) e la manutenzione di aree verdi sono suscettibili di sponsorizzazione.
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