Le coste sarde di Porto Torres in queste ore hanno assunto un colorito molto preoccupante, un nero-petrolio rilevabile sia in mare che soprattutto a terra, dove enormi chiazze si stanno formando sopra e sotto la sabbia. Tutto questo lo si deve ad un
imprevedibile guasto meccanico nella linea di drenaggio del collettore manichette posizionato all’interno della banchina
dichiarano i responsabili di E. On. che stanno provvedendo alla ripulitura dell’area. Un disastro che comincia a delineare contorni misteriosi e decisamente preoccupanti. Ci sono molte cose che non quadrano. Prima di tutto l’allarme, lanciato 36 ore dopo la fuoriuscita del carburante dalla nave cisterna Esmeralda avvenuto martedì notte. Sembra evidente che i responsabili avessero sottovalutato il problema, tanto che il sindaco Beniamino Scarpa era stato tranquillizzato che non c’era nessun pericolo e la situazione era sotto controllo. Per sua stessa ammissione però soltanto il giorno dopo si è accorto che non era affatto così.
Non si capisce inoltre come mai dei congegni così sofisticati, che costano centinaia di migliaia di euro, possano provocare disastri simili, nonostante i casi a cui abbiamo assistito in passato, primo fra tutti quello della marea nera nel Golfo del Messico. Inoltre, e su questo punta il dito Gigi Pittalis, portavoce dei Verdi di Porto Torres, si potrebbe trattare di uno dei tanti disastri per l’isola, che di certo non sarà l’ultimo:
E’ l’ennesimo disastro ambientale ai danni delle nostre coste, un fatto inaudito e inaccettabile. Lo sversamento in mare pone seri problemi circa la sicurezza delle operazioni di scarico.
Una situazione che rischia di aggravarsi a causa del piano dell’Eni che ha in progetto di installare nella cittadina sarda il più grande deposito costiero di idrocarburi del Mediterraneo, il quale comporterà l’incremento del traffico delle navi cisterna nel golfo dell’Asinara in maniera talmente vertiginosa da aumentare enormemente le possibilità di ulteriori incidenti.
Dovrebbe riflettere chi pensa che si dovrebbe portare avanti il piano Eni di stoccaggio nei suoi serbatoi per poi movimentarlo verso altre rotte. Ritengo sia neccessario potenziare ragionamenti che, passando attraverso le bonifiche, ci portino verso un modello di sviluppo armonico basato sull’uso delle nostre risorse
ha concluso Pittalis. Intanto la commissione Ambiente è stata convocata dal sindaco Scarpa per la valutazione del disastro e per prendere tutte le misure necessarie per limitarlo. Di seguito alcune foto di quanto avvenuto, per vedere l’intera fotogallery visitate la sezione dedicata sul sito de La Nuova Sardegna.
[Fonte: La Nuova Sardegna]
[Foto: Mauro Chessa]
BENITO 28 Luglio 2011 il 7:04 pm
DALLA MAREA NERA
ROVINATA LA SPIAGGIA PIù BELLA DELLA SARDEGNA
Alessia 6 Marzo 2012 il 5:15 pm
grazie a quelli che l’ hanno caricato,mi serviva proprio per la mia ricerca! grazie 1000,però vorrei che queste cose nn accadessero (sono in quinta elementare) anche se io abito a San Gavino Monreale! ciaoooooo