Finché il collegamento mutamenti climatici – disastri naturali lo fanno gli ambientalisti, noi blogger, o persino gli scienziati, c’è sempre qualcuno, in particolare nel mondo della politica, che dice che si fa demagogia e che non è tutto vero. Ora però scende in campo la principale compagnia di assicurazioni mondiale, la Munich Re, che dice sì, negli ultimi trent’anni i disastri naturali sono aumentati. E sì, sono dovuti al riscaldamento globale.
In particolare, spiega la compagnia d’assicurazioni tedesca, questi effetti sono visibili maggiormente negli Stati Uniti, anche se sono presenti in tutto il mondo. Il nuovo rapporto, pubblicato su USA Today, ha messo in mostra come nel periodo 1980-2010 il costo dei disastri naturali sia salito da 9 miliardi a 36 miliardi di dollari all’anno.
Secondo Munich Re il mix letale è stato riscaldamento globale più l’effetto di El Niño e La Niña che hanno causato siccità e ondate di calore alternati poi ad alluvioni e cicloni tropicali. Più o meno quanto sostenuto da anni dalla comunità scientifica che viene ascoltata però soltanto quando fa comodo. Si tratta di un evento storico perché mai una compagnia di assicurazioni, specialmente di questa portata, si era mai sbilanciata così tanto, parlando aperamente di mutamenti climatici.
Un bel colpo sicuramente per tutti quei politici e politicanti della destra americana (leggi Repubblicani) che affermano che si tratta di invenzioni e che non è vero che c’è il riscaldamento globale perché oggi fa freddo. Cosa accadrà in futuro non è facile dirlo, ma vedendo che le compagnie di assicurazione hanno smesso di stipulare polizze sulle centrali nucleari perché in caso di disastro sarebbero fallite, ora che l’associazione disastri-riscaldamento globale diventerà di dominio pubblico, potrebbero esserci delle ripercussioni a catena nel mondo della produzione e, chissà, anche in quello politico. Anche se la politica è sempre l’ultima ad accorgersi di cosa accade nel mondo.
[Fonte: Treehugger]
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