Leonardo Di Caprio e il WWF uniti contro il traffico di animali nella campagna “Hands off my parts – Giù le mani dalle parti del mio corpo”. L’attore dopo l’annuncio della lunga pausa dal cinema decisa per potersi impegnare maggiormente per l’ambiente ha già cominciato a muoversi.
Leonardo Di Caprio insieme al WWF contro il traffico di animali, contro il commercio illegale di fauna selvatica e contro il commercio di prodotti come zanne, pelli, corna e ossi. L’iniziativa che l’attore porta avanti insieme all’associazione si intitola Hands off my parts ed è correlata a una petizione che chiunque può firmare (obiettivo 1 milione di firme) per chiedere al primo ministro della Thailandia Yingluck Shinawatra di bandire il commercio d’avorio in Thailandia. Perché la Thailandia? Ecco come il WWF spiega la decisione:
La Thailandia è oggi il nodo cruciale del più grande mercato d’avorio non regolamentato del mondo, sfruttando una scappatoia legale che permette la vendita di avorio proveniente dagli elefanti indiani della popolazione della Thailandia, i criminali riescono a vendere enormi quantità di avorio africano illegale accanto all’avorio ‘legalmente’ proveniente dal paese.
Leonardo Di Caprio, ambientalista di lungo corso, dopo aver annunciato una lunga pausa dal cinema al fine di dedicarsi maggiormente all’ambiente, non si è fatto attendere, prestando voce e volto in questa campagna per sensibilizzare l’opinione pubblica contro il commercio illegale di animali e prodotti animali e contro l’acquisto di prodotti derivanti da un simile commercio, e contattando anche altre celebrità per spronarle a sostenere l’iniziativa. In proposito Di Caprio ha dichiarato:
Il commercio illegale di specie selvatiche è la minaccia più urgente. Intere popolazioni rischiano di essere spazzate via se non si prendono provvedimenti immediati. Per questo invitiamo il governo thailandese alla conservazione degli elefanti fermando il mercato dell’avorio prima che il Paese ospiti il summit di 177 nazioni sul commercio di specie selvatiche del prossimo mese di marzo.
Photo Credits | Getty Images
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