La desertificazione avanza e non risparmia i Paesi dell’Unione, interessati negli ultimi anni da una crescita dell’annoso fenomeno che sottrae la vita al suolo e rende sterili i terreni. Secondo i dati diffusi dalla stessa UE il problema è cresciuto a dismisura ultimamente tanto che ora interessa almeno undici tra gli Stati membri dell’Unione. A cosa si deve questo incremento è facilmente deducibile, gli esperti fanno salire sul banco degli imputati in primis il degrado in cui versa il suolo del Vecchio Continente, sempre più sfibrato e devitalizzato. A concorrere alla desertificazione intervengono anche i cambiamenti climatici che sottopongono a sforzi innaturali ed a eventi sempre più devastanti i terreni.
Ultimo ma non certo il fattore a meno impatto l’intervento dell’uomo sul territorio, sempre più martoriato e devastato dal cemento e da uno sfruttamento a dir poco eccessivo che toglie linfa vitale e spazio al suolo ed alle aree naturali. In Europa patiscono il problema in particolare l’Italia, che ovviamente figura sempre in tutte le classifiche per così dire problematiche, la Bulgaria, la Grecia, la Romania, l’Estonia, la Lettonia, la Slovacchia, il Portogallo, la Spagna, Malta, la Slovenia e Cipro.
L’Europa è chiamata ad intervenire e ne ha discusso di recente all’ONU, interessante l’intervento in merito di Andris Piebalgs, commissario UE allo Sviluppo, che ha ammonito:
Nella stessa UE 12 Stati membri si sono dichiarati Paesi colpiti con aree consistenti già soggette al degrado del suolo. Con i cambiamenti climatici nei prossimi decenni c’é il serio pericolo che questo diventi un fenomeno molto più diffuso. Per molti Paesi dell’UE il problema è che sta cambiando il regime delle precipitazioni e di conseguenza la disponibilità di acqua, per cui i terreni letteralmente “si asciugano”.
L’UE ha attivato un canale apposito per studiare ed arginare il fenomeno, si tratta di Economics of land degradation ELS che valuterà nello specifico i costi della desertificazione, perché al di là della natura inaridita ci sono anche delle perdite ingenti per l’uomo da tenere in conto. Ce lo ricordano le parole dello stesso commissario UE all’Ambiente, Janez Potočnik:
Tendiamo a considerare i suoli come un bene garantito. Ma il suolo è una risorsa non rinnovabile che potrebbe finire o diventare troppo povera se non ce ne prendiamo cura. Siamo tutti colpiti dal degrado delle terre, in maniera diretta o indiretta, ma avere un’idea dei suoi costi attuali è un’ottima iniziativa.
Ci auguriamo che questa consapevolezza sempre più diffusa e le nuove urgenti misure adottate ci aiutino a fare un uso più sostenibile delle terre, nello sforzo comune di arginare su vasta scala un fenomeno dilagante che necessita di un fronte compatto per essere contrastato qual è la desertificazione.
[Fonte: Ansa]
Malorie 1 Marzo 2017 il 1:56 am
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