Una famiglia in crisi normalmente cerca di tirare a campare vendendo i propri gioielli e possedimenti. Uno Stato può fare qualcosa di simile: vendere ciò che ha di più caro, la terra. Accade in Ecuador, uno dei Paesi più poveri del pianeta dove il principale mercato è quello della droga, in cui per cercare di sbarcare il lunario il Governo ha deciso di mettere all’asta le proprie foreste. Legname, materie prime ma soprattutto petrolio. Sono questi i bonus aggiuntivi che gli ecuadoriani vorrebbero monetizzare.
L’Ecuador è uno dei Paesi del Sudamerica con più petrolio, forse il più ricco da questo punto di vista, e per anni è stato colonizzato dalle grandi compagnie petrolifere. Ora, visto che il mantenimento della sicurezza e della pulizia dei territori diventava troppo oneroso, il Governo ha pensato bene di scaricare questi costi sulle grandi multinazionali. Per questo alcuni rappresentanti hanno intrapreso un tour mondiale, volando da una capitale all’altra, e come dei venditori porta a porta hanno nel loro campionario migliaia di ettari di terreno pronti per essere venduti.
Oltre alle conseguenze sull’ambiente di una scelta come questa, ci sono anche quelle morali e sociali a tenere banco. In quelle terre infatti vivono alcune popolazioni indigene, alcune delle quali vivono ancora come gli uomini delle caverne, in uno stato preistorico. Saranno costretti a trasferirsi altrove, violando praticamente qualsiasi diritto umano. Secondo la ong Amazon Watch sarebbero almeno 7 le popolazioni indigene che perderanno il suolo da sotto i piedi.
Poco importa comunque al Governo locale delle proteste. Secondo il Ministro degli Idrocarburi solo così si può combattere la povertà nel Paese, e dunque pazienza se qualche centinaio o migliaio di persone, abituate a vivere nella giungla, si ritroverà improvvisamente sbattuta in una bidonville sradicata dalla propria terra e dalle proprie tradizioni. L’unica speranza ora è che nessuno dei Paesi in cui i ministri hanno proposto l’asta decida di parteciparvi. Va bene concedere permessi per trivellare, ma vendere letteralmente il proprio territorio è una follia.
[Fonte: Repubblica]
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