La bella notizia: è entrato in vigore ieri, giovedì 26 agosto 2010, il decreto sulla regolamentazione delle trivellazioni offshore in aree protette, pubblicato mercoledì 11 agosto sul supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale. Con questo provvedimento il Ministero dell’Ambiente mette in salvo dal rischio di sversamenti di petrolio, parchi marini dalla straordinaria bellezza, patrimonio di biodiversità dal valore inestimabile.
Al sicuro, tra gli altri, Pelagos, il santuario internazionale dei mammiferi marini, minacciato dalle trivellazioni per l’estrazione di gas e petrolio a sud dell’Isola d’Elba, tra Pianosa e Montecristo.
Un pericolo non da poco, quello scongiurato per il paradiso dei cetacei, che avrebbe avuto pesanti ripercussioni sugli equilibri dell’ecosistema marino, come spiega in una nota Legambiente:
La concessione di ricerca ‘Elba Sud’ di 643 km2, rilasciata alla Puma Petroleum della multinazionale australiana Key Petroleum Ltd ricadrebbe infatti nel pieno della zona protetta che include al suo interno le aree protette di Bergeggi, Cinque Terre, Portofino, Secche della Meloria, Asinara, i parchi nazionali dell’Arcipelago toscano e dell’Arcipelago della Maddalena e che, a tutti gli effetti ex legem, rappresenta un’area protetta per scopi di tutela ambientale, in virtù della legge nazionale istitutiva del santuario (la l. 426/98) realizzata in attuazione di accordi e convenzioni internazionali.
E cosa vieti il decreto entrato in vigore ieri ce lo spiega lo stesso vicepresidente nazionale di Legambiente, Sebastiano Venneri:
sono vietate le attività di ricerca, prospezione e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare all’interno del perimetro delle aree marine e costiere a qualsiasi titolo protette per scopi di tutela ambientale.
Rimangono non tutelate, putroppo,
tutte le zone non vincolate come il Canale di Sicilia e il mare di Pantelleria per esempio, dove è appunto in corso una mobilitazione dei barcaioli insieme ai turisti e a molti residenti per dire no alle trivellazioni.
Una vittoria importante, quella del divieto di trivellazioni offshore in aree protette, ma non sufficiente ad impedire
scempi e disastri ambientali anche nelle aree costiere e marine non protette ma ugualmente pregiate e preziose per un corretto sviluppo turistico-economico del Belpaese.
[Fonte: Ansa Energia&Ambiente]
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