Vediamo insieme le novità sul decreto Ilva del Governo Renzi, che tra immunità al commissario dello stabilimento, sconto sulle prescrizioni e altro, si configura come un bel regalo a chi non considera la bonifica ambientale dello stabilimento una priorità. Le polemiche sono già riesplose, ma difficilmente il governo dimostrerà di interessarsene.
Il decreto Ilva è stato varato dal Governo Renzi e sono scoppiate di nuovo le polemiche, a dir poco giustificate, dato il contenuto del testo. Iniziamo dal commissario straordinario dell’impianto incaricato di portare avanti il piano di sostenibilità ambientale secondo le prescrizioni dell’AIA. Per il suddetto commissario (Piero Gnudi al momento, che resterà commissario praticamente di certo con il subentro dello stato), arriva l’immunità penale. Che ovviamente vale anche per soggetti delegati dallo stesso. Vediamo il testo del decreto:
Le condotte poste in essere in attuazione del Piano di cui al periodo precedente non possono dare luogo a responsabilità penale o amministrativa del commissario straordinario e dei soggetti da questo funzionalmente delegati, in quanto costituiscono adempimento delle migliori regole preventive in materia ambientale, di tutela della salute e dell’incolumità pubblica e di sicurezza sul lavoro.
E non solo: il commissario avrà anche la possibilità di non realizzare davvero tutte le misure in teoria obbligatorie secondo l’AIA, l’Autorizzazione Integrata Ambientale, poiché con un autentico colpo di genio il governo Renzi ha deciso che basterà realizzare al 31 luglio 2015 l’80 per cento delle misure previste per considerare il piano ambientale attuato. Ancora sconti quindi, e più tempo per ottemperare alle prescrizioni. Al momento inoltre nessuno sembra sapere con precisione cosa si intenda con “80 per cento delle prescrizioni”, ovvero se queste saranno calcolate in maniera proporzionale all’importanza delle stesse oppure solo in termini numerici. Una cosa è certa: il commissario straordinario e chi per lui, potrà giostrarsi più comodamente, non ottemperare a tutte le prescrizioni richieste già da tempo per il risanamento ambientale, e inoltre il commissario potrà anche agire con più spensieratezza, data l’immunità. Come anticipato, inoltre, Piero Gnudi sarà quasi certamente riconfermato considerando che nel decreto si specifica che il commissario in carica “può essere nominato commissario straordinario della procedura di amministrazione straordinaria.
Alessandro Marescotti di Peacelink ha già preso posizione chiaramente contro il decreto Ilva del Governo Renzi, definendo l’immunità al commissario “di una gravità inaudita” e sottolineando come questa privi “i cittadini della possibilità di ricorrere alla magistratura per l’inquinamento”, aggiungendo inoltre che
non contento di ciò, il governo chiede l’approvazione rapida del ddl 1345 sui reati ambientali. Il testo di legge introduce norme pericolose che verranno usate dagli avvocati dei Riva.
Norme ovvero che potrebbero rendere più difficile il processo. Dopo la prima bozza del decreto Ilva dell’attuale esecutivo, su cui erano piovute critiche durissime da ogni direzione, vediamo quindi come il testo varato dal governo si presenti ancora come estremamente discutibile, e in particolare come per l’ennesima volta a esser sacrificata sia sempre l’urgenza di provvedere al risanamento ambientale dello stabilimento siderurgico di Taranto, rientrato peraltro in una recente classifica dell’EAA sulle industrie più inquinanti d’Europa.
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