Le festività natalizie possono diventare un'occasione per promuovere comportamenti etici e rispettosi dell'ambiente. Greenpeace ne ha individuato 10, dall'uso di energie rinnovabili fino agli acquisti etici.
Nel bene e nel male attorno alle festività natalizie finiscono sempre per concentrarsi molteplici aspettative. Ci sono quelle personali per un periodo di serenità familiare o per una semplice occasione di staccare dalla routine quotidiana. Ma ci sono anche quelle commerciali con molti settori della nostra economia che proprio in questi giorni incassano una fetta importante dei propri introiti annuali. E ci sono, perché no, quelle collettive che chiamano ogni cittadino ad abbracciare nuovi e più virtuosi comportamenti con la speranza implicita che poi questi si trasferiscano al nuovo anno. In ciascuno di questi ambiti è possibile trasportare la propria sensibilità ai temi ambientali individuando comportamenti etici e sostenibili. È ciò che propone anche Greenpeace che ha presentato un ‘decalogo ecologico’ per le feste del Natale 2016 fatto di piccole e grandi attenzioni ai temi ambientali.
L’eco-decalogo di Greenpeace, rinnovabili e LED
L’approvvigionamento energetico è probabilmente la maggiore delle sfide ambientali che l’umanità deve affrontare. Tra dati incoraggianti e problemi irrisolti, temi macroscopici come il riscaldamento globale sono inevitabilmente legati alla questione energetica. Forse anche per questo il primo punto dell’eco-decalogo di Greenpeace riguarda proprio le rinnovabili. L’invito è quello di dotarsi di pannelli fotovoltaici per produrre direttamente energia elettrica ed utilizzarla per la casa o per alimentare un’auto elettrica. Ma anche chi non può seguire direttamente questa strada, spiega l’associazione ambientalista, può aderire a cooperative che producono energia al 100% rinnovabile.
L’altra faccia della questione energetica è ovviamente quella del consumo. Non è un caso che spesso si sottolinei come il risparmio energetico sia oggi la fonte rinnovabile più abbondante ed a basso costo. Anche qui l’invito di Greenpeace è semplice e concreto: cominciare già dal Natale 2016 ad acquistare lampade al alta efficienza energetica. L’illuminazione a LED ad esempio consente grandi risparmi senza sacrificare la praticità. Ed assieme alle lampade spazio anche a timer e sensori in modo da limitare l’accensione delle luci solo al tempo davvero necessario.
Un Natale 2016 green a casa e sulla tavola
Il terzo consiglio ecologico di Greenpeace per il Natale 2016 passa per le tavole degli italiani che in questi giorni vedranno un frenetico susseguirsi di pranzi e cene. In questo contesto Greenpeace invita a non usare piatti e posate di plastica preferendo quelli biodegradabili e compostabili. Attenzione anche alla piante ornamentali privilegiando quelle coltivate senza pesticidi.
E sempre pensando alla tavole imbandite, il quarto punto del decalogo ecologico è un invito a preferire prodotti provenienti da agricoltura biologica. Il consiglio è poi quello di privilegiare i prodotti locali e di stagione nonché liberi da OGM. Ricordando il terremoto che ha colpito a fine ottobre l’Italia centrale, c’è poi l’invito ad acquistare legumi e zafferano prodotti in queste zone del Paese. Un gesto concreto per agevolare il ritorno alla normalità delle popolazioni colpite.
Sempre in tema alimentare al quinto punto Greenpeace suggerisce una scelta di responsabilità anche nel consumo di pesce. L’invito è quello di consumare meno una risorsa sempre più limitata, evitare le specie più a rischio e privilegiare gli acquisti dalla piccola pesca artigianale.
Greenpeace per la moda etica
Il sesto e il settimo punto dell’eco-decalogo di Greenpeace riguardano l’abbigliamento e la moda, settori che saranno anche quest’anno al centro dei regali di Natale. Anche qui l’invito è quello di seguire un approccio etico agli acquisti scegliendo ad esempio l’usato o i capi in cotone biologico. O ancora a preferire i prodotti di quelle aziende che hanno sottoscritto impegni precisi sull’eliminazione delle sostanze pericolose.
Più in generale Greenpeace suggerisce di orientare i propri acquisti su capi realizzati per durare nel tempo in modo da ridurre l’entità dei rifiuti tessili e limitare le emissioni dovute a nuove produzioni. La produzione di alcune fibre sintetiche, spiega infatti l’associazione ambientalista, determina emissioni di CO2 molto superiori alla fibra di cotone.
L’ottavo punto del decalogo riguarda invece i prodotti per l’igiene personale e la bellezza. Greenpeace sottolinea come in alcuni di questi prodotti vengano utilizzate microsfere di plastica aggiunte per aumentare il fattore abrasivo. Questi componenti finiscono spesso per riversarsi nei fiumi e poi nel mare e da qui rientrano nella catena alimentare fino al pesce che arriva sulle nostre tavole. Sul tema Greenpeace aveva presentato già nello scorso agosto il dossier “La plastica nel piatto, dal pesce ai frutti di mare” che analizzava il fenomeno della plastica nelle acque marine.
Comportamenti sostenibili
Il nono punto del decalogo ecologico di Greenpeace suggerisce alcuni comportamenti etici da adottare durante gli acquisti di Natale. Usare ad esempio la bicicletta o i mezzi pubblici al posto dell’auto in modo da ridurre la presenza di smog. Utilizzare buste di carta e sacchetti riutilizzabili al posto di quelli in plastica. O ancora preferire regali ecologici prodotti nel rispetto dell’ambiente. Attenzione particolare, spiega ancora Greenpeace, va rivolta agli imballaggi. Molto spesso scatole ed involucri appaiono letteralmente spropositati rispetto al prodotto che contengono, generando rifiuti inutili e maggiori oneri di trasporto. Più in generale l’invito è quello di fare regali utili riducendo il superfluo.
Il decimo ed ultimo punto della lista è infine un invito alla partecipazione. Greenpeace invita infatti a sostenere l’associazione, a diventare volontari o a partecipare alle iniziative che Greenpeace porta avanti.
Photo | Thinkstock
Martin 1 Marzo 2017 il 12:50 am
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