Il ministro delle politiche agricole e forestali Nunzia De Girolamo in visita nella Terra dei Fuochi, a Caivano, vicino Napoli, esprime tutta la sua preoccupazione per la situazione della zona e annuncia la volontà di realizzare pene più severe per gli innumerevoli illeciti e reati ambientali compiuti sul territorio.
Il ministro Nunzia De Girolamo ha visitato la Terra dei Fuochi, la zona che Roberto Saviano ha dipinto così chiaramente in Gomorra, ed è così denominata per i roghi di rifiuti, anche tossici, che continuano senza sosta a esser messi in atto sul territorio. Spesso tali roghi e gli scarichi illegali di rifiuti tossici vengono realizzati, peraltro, su campi atti alla coltivazione, con tutto quel che comporta in termini di rischi per la salute di chiunque consumi gli ortaggi coltivati su tali terreni.
Per il ministro De Girolamo è quindi fondamentale, anzitutto, elaborare pene più severe per i reati ambientali, “perché chi uccide i nostri figli non se la può cavare con una semplice multa”. Per il ministro è necessario lanciare inoltre una task force e un tavolo di dibattito interministeriale, nonché procedere a bonifiche straordinarie vigilando inoltre più accuratamente sui prodotti alimentari coltivati nella zona.
E tuttavia, nella parrocchia di San Paolo Apostolo il ministro è stato criticato da due contestatori. Il motivo delle polemiche? La volontà di vedere fatti, fatti concreti, e non solo parole. Poiché i cittadini della Terra dei fuochi di parole ne hanno sentite tante, ma la situazione sul territorio resta altamente drammatica.
Il ministro De Girolamo risponde ai contestatori promettendo di tornare “a cose fatte, ma non dico quando, non sarebbe serio, c’è la mia parola”. Poco ma sicuro, via via che il tempo passa la situazione diventa sempre più insostenibile per i cittadini. Ci auguriamo che il Governo possa riuscire quanto meno ad attenuare l’illegalità nella zona quanto prima.
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