Ultimamente il Governo italiano sta prendendo un po’ troppe decisioni che vanno contro la salute ambientale, e purtroppo per questo motivo viene spesso ospitato sulle nostre pagine. Questa volta a far insorgere il mondo dell’ecologia è il nuovo disegno di legge sulle intercettazioni che, stando alle ultime novità, dovrebbe passare la votazione con le norme orribili volute da Berlusconi che di fatto le aboliscono.
Detta così può sembrare solo una questione politica. Ma quando saltano anche le intercettazioni riguardanti gli eco-reati, allora il problema prende una svolta verde. Ne è convinto Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente, il quale nella giornata di ieri ha tuonato nei confronti del provvedimento che sta dividendo l’Italia.
Solo le intercettazioni hanno permesso di scoprire e bloccare alcuni pericolosi traffici di rifiuti industriali, soprattutto al Nord Italia, gestiti dalla criminalità organizzata insieme a imprenditori collusi e “colletti bianchi” senza scrupoli, che ora queste norme impediscono di ascoltare. Se il testo della legge sulle intercettazioni – così come sembra emergere dai commenti odierni (ieri, ndr)- non prevederà la possibilità di indagare in quella “fascia nebulosa” dei collusi non prettamente mafiosi, le ecomafie festeggeranno, in attesa di guadagnare cifre anche superiori ai 20,5 miliardi di euro intascati nel 2009.
Le intercettazioni per quanto riguarda i reati legati alla mafia prevedono regole ben diverse rispetto agli altri tipi di crimini, ma stando alla legge che il Governo vuol far passare a tutti i costi, i reati contro l’ambiente verrebbero considerati dei semplici reati senza aggravanti in quanto per scoprire una rete mafiosa alle spalle c’è bisogno proprio delle intercettazioni, ma se queste vengono limitate, ecco che non scopriremo mai se dietro un disastro ambientale c’è l’Ecomafia oppure no.
Le intercettazioni hanno scoperto tanto in passato, dai rifiuti tossici nelle fondamenta degli edifici pubblici alle discariche abusive, dai traffici illeciti alla corruzione. Tutte cose che in futuro non potremo più sapere senza questro strumento fondamentale e che, come Cogliati Dezza spiega, porteranno ad aumentare notevolmente i profitti degli eco-mafiosi. Conclude il suo sfogo il presidente di Legambiente:
Le intercettazioni ambientali e telefoniche sono uno strumento fondamentale per contrastare i crimini contro l’ambiente. Crimini che non causano solo gravi danni al territorio ma che alimentano il business dell’illegalità gestito dalle cosche, devastano i settori legali del turismo e delle produzioni agroalimentari di qualità; aumentano l’incidenza di malattie gravi e spesso irreversibili, minano il futuro dell’intero Paese. Le Forze dell’ordine fanno un lavoro straordinario per contrastare l’ecomafia, ma hanno bisogno dell’impegno del Governo per poter consolidare i risultati, a partire dalla possibilità di usare le intercettazioni e dall’urgenza di introdurre i delitti contro l’ambiente nel Codice Penale.
Ovviamente non possiamo che associarci all’appello.
Fonte: [Legambiente]
Melanie 1 Marzo 2017 il 3:13 am
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