Da tempo si parla, senza però avere prove certe (a parte qualche caso sporadico), di maltrattamenti di animali nei circhi. Gli addestratori affermano che gli animali si divertono a fare quei numeri, ma non è così. La scorsa settimana inquietanti filmati, effettuati con telecamere nascoste, hanno ripreso un elefante da circo di nome Anne, mostrando tutta la crudeltà con cui veniva trattato. L’elefante veniva legato e brutalmente picchiato dai suoi custodi con una mazza e a calci, non in un Paese arretrato, ma nel civilissimo Regno Unito.
Immediatamente la pubblicazione del video su You Tube ha suscitato la protesta di migliaia di persone, tanto che il Ministro dell’Ambiente britannico, Caroline Spelman, ha annunciato l’intenzione di vietare l’uso di animali selvatici nei circhi, restituendo una parvenza di dignità ad una serie di animali esotici che attualmente condividono lo stesso “tetto” di acrobati e clown.
L’uso di animali esotici come attrazioni per il divertimento umano risale a migliaia di anni fa, dalle corti reali di colossei antichi. Così ripensare a tali pratiche in epoca moderna rende la vicenda ridicola e imbarazzante, e ci fa pensare che, dopotutto, non ci siamo evoluti così tanto. Per fortuna di recente il trattamento degli animali dietro le quinte sembra aver risvegliato la sensibilità delle masse.
Sarebbe ora che in Gran Bretagna dimostrassimo che siamo veramente una nazione amante degli animali
ha affermato Ros Clubb, scienziato senior del RSPCA. Secondo un rapporto della Express, l’indignazione pubblica sulla realtà inquietante del circo è stata ascoltata dalle alte sfere politiche, tanto che molti animali, tra cui Anne l’elefante, sono già stati trasferiti nel loro habitat naturale, e con questa decisione anche altri (tigri, leoni, cammelli, ecc.) li seguiranno. Speriamo soltanto che il trasporto per migliaia di chilometri verso la libertà rappresentata dalle distese naturali dell’Africa e dell’Asia sia l’ultima barbarie che loro, e i loro nipoti, saranno costretti a vivere. Di seguito, il video dei maltrattamenti.
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[Fonte: Treehugger]
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