Terzo appuntamento con la verifica sul portafoglio delle energie rinnovabili, dedicato ad una delle fonti più snobbate in assoluto, ma molto spesso una delle più efficienti: l’idroelettrico. Come per le precedenti tecnologie, anche su questa rinnovabile il nostro blog vi ha già informato sulle tante alternative disponibili. Per chi non le avesse ancora dato un’occhiata, c’è la possibilità di consultarle cliccando su questo link.
Come già accennato in un altro articolo, questa fonte è una delle meno utilizzate solo per scopi logistici. Infatti per essere efficiente ha bisogno di molta acqua, e per questo alcune nazioni sono giustificate. Molte ma non l’Italia, circondata per 3/4 dal mare, che ancora non ha saputo sfruttare.
I grandi impianti interrompono il naturale corso dei fiumi o dei laghi, provocando in alcuni casi dei danni ambientali. Ma i piccoli impianti, quelli che ognuno di noi può costruirsi in casa, non possono fare altro che bene, all’ambiente e al portafoglio.
Un piccolo impianto domestico ha bisogno per funzionare di circa 7/8 litri d’acqua corrente al minuto, applicabile da chiunque abiti nelle vicinanze di un fiume. La maggior parte di questi impianti producono un energia da 900 a 4200 kWh all’anno, meno della metà del fabbisogno dell’abitazione classica del nostro esempio (che ha bisogno di circa 11 mila kWh), ma abbastanza per coprire una buona percentuale del fabbisogno di una casa europea, soprattutto se in campagna. L’aspetto positivo di questa energia è che, a differenza di solare ed eolico, è disponibile per 24 ore su 24, 7 giorni su 7, e ha bisogno di batterie poco potenti. Il costo può essere di circa 10 volte in meno di quello solare (circa 2/4 mila euro).
Il costo è influenzato da diversi fattori, tra cui il più importante è dove l’abitazione è situata. Comunque l’impianto domestico più grande che si possa ottenere costa al massimo 8000 euro. Il costo può aumentare leggermente a seconda degli interventi di installazione, manutenzione e permessi vari, ma in maniera non eccessiva. La vita media di tale impianto è simile a quella degli altri impianti “concorrenti”, ma il suo costo potrebbe essere recuperato in circa due anni, sicuramente l’impianto con il recupero più rapido.
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