Densità abitativa, costruzioni selvagge e a volte l’inciviltà hanno avuto una sola conseguenza, compromettere le coste italiane. Secondo una recente indagine del WWF, la metà dei nostri bellissimi litorali è compromesso, mentre appena il 30% è rimasto al suo stato naturale. Le conseguenze sono tante e vanno dalla sparizione delle dune (l’80% è scomparso, secondo le stime dell’associazione) all’erosione. Per non parlare dell’inquinamento. Per questo, se non si possono salvare chilometri di costa, almeno è il caso di tutelare quello che resta.
Lo studio effettuato dal WWF è stato un vero e proprio censimento, affiancato a quello ufficiale che ha stimato la popolazione italiana in circa 60 milioni di abitanti. Già da questi numeri risulta come il problema principale sia la sovrappopolazione delle aree costiere visto che per ogni chilometro quadrato, nei 683 Comuni costieri, ci sono 380 abitanti in media, una percentuale più alta di uno dei posti più affollati del pianeta come l’India.
In seguito a tutti questi dati così spaventosi, l’associazione ha avviato la campagna Un mare di oasi per te in cui si impegna a prendersi cura di tre delle spiagge più importanti per gli ecosistemi italiani, e cioè quelle di Arbus, in Sardegna, del Salento in Puglia e del delta del Po in Veneto. Queste tre aree sono fondamentali perché contengono parti molto delicate di macchia mediterranea che ospita ginepri secolari, cervi, anfibi, animali e uccelli marini, minacciati dalla distruzione dell’habitat, dal bracconaggio e dai rifiuti.
Fino al 20 maggio il WWF chiede agli italiani di aderire alle iniziative per la salvaguardia di queste aree inviando un sms (2 euro) o chiamando (2 o 5 euro) il 45503 per la raccolta fondi in vista delle iniziative della prossima estate. Queste iniziative riguarderanno la creazione e la tutela delle oasi rispettivamente Scivu ad Arbus, Le Cesine in Salento e Golena di Panarella.
I pochi chilometri di coste italiane che sono sopravvissuti alla mano dell’uomo conservano fragili ecosistemi di dune, spiagge, delta fluviali e boschi costieri popolati da migliaia di specie animali e vegetali. Ma senza una quotidiana azione di tutela, questi preziosi ritagli di natura rischiano di soccombere
ha spiegato Fulco Pratesi, presidente onorario del Wwf Italia, in occasione della presentazione dell’iniziativa.
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