Il Consiglio dei ministri ha da poco deciso di prorogare lo stato di emergenza nazionale in merito al disastro della Costa Concordia, con una nota che definiva la proroga fino al 31 dicembre 2013 come necessaria per la buona riuscita delle operazioni di recupero. E intanto l’Osservatorio per l’emergenza studia un modo per svuotare la nave da 2300 mc di acqua.
Lo stato di emergenza nazionale per il disastro della Costa Concordia è stato prorogato di un anno, fino al 31 dicembre 2013. Le operazioni di rimozione e trasferimento della nave, apparse complesse fin dall’inizio, si sono rilevate via via più complicate e la proroga dell’emergenza, come spiegato dalla nota del Consiglio dei ministri, era necessaria perché la riuscita delle operazioni. Ma su cosa si sta concretamente lavorando, al momento? L’Osservatorio sull’emergenza della Concordia ha un problema da risolvere, sopra tutti gli altri: lo svuotamento della nave da 2300 mc di acqua.
Questa enorme quantità d’acqua, potenzialmente contaminata nelle nicchie da idrocarburi e metalli pesanti, richiede procedure attente. Il presidente dell’Osservatorio Maria Sargentini ha dichiarato:
Il monitoraggio delle acque interne è propedeutico alla rimozione, alla rotazione e alla messa in galleggiamento della nave
ricordando come gli esperti dell’Osservatorio siano ora impegnati
a capire come si previene un eventuale impatto negativo nelle fasi della rimozione: non basta sapere che tipo di inquinante c’è, ma bisogna sapere come collocarlo, che tipo di reazioni ha, che tipo di misure assumere e che dinamiche possono essere causate dai movimenti della nave.
Il problema dello svuotamento si presenta assai complesso per via di alcuni punti impossibili da raggiungere in sicurezza dai sommozzatori e per gli squarci che complicano notevolmente i calcoli e le possibilità di riuscita di svariate procedure di svuotamento. Si continua a studiare un piano, quindi: ancora nulla di certo si sa sulle modalità con i quali lo svuotamento verrà effettuato. Lo stato di emergenza è stato prorogato e la Costa Concordia, senza dubbio, non potrà essere rimossa in tempi brevi.
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