Il relitto della Costa Concordia sarà smantellato a Genova, secondo le ultimissime notizie: non si può parlare di decisione ufficiale, ancora, ma secondo Il Sole 24 Ore la scelta è stata effettuata. Niente smantellamento della Costa Concordia in Turchia o in altri porti esteri, quindi.
La lunga e triste vicenda della Costa Concordia dovrebbe concludersi a Genova con lo smantellamento del relitto nel porto della città ligure. Sempre Il Sole 24 Ore sostiene che le operazioni per permettere il galleggiamento del relitto della nave da crociera, dovrebbero tenersi in data 20 luglio 2014, condizioni meteo ed eventuali imprevisti permettendo. Tale operazione dovrebbe essere organizzata e messa in atto di nuovo dal Consorzio Titan Micoperi, salito all’onore della cronaca per le operazioni di parbuckling dello scafo della Costa Concordia.
La questione dello smantellamento del relitto della Costa Concordia è un problema di carattere ecologico, economico e occupazionale, quindi un argomento di rilevanza tutt’altro che secondaria. Come è noto tempo fa, nella gara tra i porti per aggiudicarsi il lavoro di smantellamento, si pensava al porto di Piombino come meta ideale della Costa Concordia, mentre in seguito ha suscitato non poco clamore la notizia che la destinazione più probabile fosse diventata la Turchia.
A oggi sembra quindi che la Costa Concordia andrà a Genova, resterà pertanto in Italia e non verrà trasportata all’estero. Non si può dire che dal punto di vista ecologico siano arrivate informazioni particolarmente precise in merito alle valutazioni di impatto ambientale degli ipotetici tragitti che erano sul tavolo per la rimozione e lo smantellamento del relitto, ma a onor vero i problemi tecnici per diverse destinazioni teoricamente buone dal punto di vista dell’ecoresponsabilità dell’operazione hanno portato chi di dovere ad assottigliare notevolmente la lista dei porti inizialmente in lizza per aggiudicarsi la grande nave di crociera.
Dal punto di vista delle risorse finanziarie da erogare, la Turchia era la meta più conveniente, con la sua offerta da 40 milioni di euro (ma vi erano costi aggiuntivi di notevole entità), seguita da Genova, con la sua offerta da 90 milioni di euro, e da Piombino, la cui offerta ammontava a 110 milioni di euro. Sempre Il Sole 24 Ore stima che l’opera di smantellamento della Costa Concordia a Genova potrà fornire occupazione diretta a 100 persone in un anno, più l’indotto. L’opzione costituita dal porto di Civitavecchia (tecnicamente molto valida) è naufragata relativamente presto a causa delle richieste particolarmente esose in termini economici.
Ma cosa accadrà, quindi, nei prossimi mesi? In primo luogo sarà necessario, oltre alle operazioni di messa in galleggiamento e di trasporto dell’enorme massa della Concordia, la messa in sicurezza a Voltri, quindi lo spostamento in un nuovo cantiere dove la nave di Crociera tragicamente naufragata sarà dapprima alleggerita e quindi adeguatamente smantellata.
Tutto sembra quindi indicare che l’odissea della Costa Concordia stia per giungere all’epilogo: si spera ovviamente che le operazioni procedano senza incidenti e rapidamente. Ha vinto la linea italiana nella scelta della destinazione della nave da crociera, linea che aveva non poche buone ragioni per essere sostenuta: ora non resta che attendere per assistere, nei prossimi mesi, agli ultimi atti della vicenda.
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