Cosa sono i termovalorizzatori?

di Redazione 16

termovalorizzatore.jpg

Da quando è scoppiato il caso rifiuti a Napoli abbiamo cominciato a sentir nominare tante parole nuove, o poco conosciute ai più. Una di queste è “termovalorizzatore“. Questa che sembra una parola buona, che scomposta sembra significare “valorizzazione del calore”, quindi una cosa positiva, la vediamo però associata a proteste e a significati negativi.

Cerchiamo di capirne di più. I termovalorizzatori hanno acquisito questo nome, a mio avviso, per indorare la pillola ai cittadini. Infatti prima questi enormi macchinari erano chiamati inceneritori, e siccome il nome non è che fosse molto incoraggiante, si è pensato, per calmare gli animi, di battezzarlo con qualcosa di più positivo.


Ma in realtà ciò che questi macchinari fanno è quello per cui erano nominati prima: inceneriscono i rifiuti. Il suffisso “-valorizzatore” è stato aggiunto quando si è trovato il modo per ricavare energia elettrica dal processo di incenerimento. Infatti, una volta bruciati i rifiuti, essi producono del vapore, che va a produrre elettricità (un pò come il principio delle vecchie locomotive a vapore, in cui era il carbone ad essere bruciato).
Questi macchinari hanno una doppia valenza. Oltre a produrre energia elettrica, il loro utilizzo viene preceduto dalla separazione del materiale combustibile da quello che combustibile non è (ad esempio il vetro, o i metalli), dando vita ad una sorta di “raccolta differenziata”, e dando la possibilità del riutilizzo dei materiali riciclabili. Peccato che però molto spesso non sia così.

Il vero problema di questi termovalorizzatori è l’inquinamento che producono. Infatti essi sono nati principalmente per ovviare alle discariche al cielo aperto, che oltre ad essere dannose per l’ambiente e per l’uomo, potevano portare anche malattie in caso di infiltrazioni di animali. I termovalorizzatori dovrebbero essere coperti, e invece molto spesso sono all’aria aperta, permettendo di rilasciare nell’atmosfera nanoparticelle di prodotti altamente tossici come la diossina, che finendo nei polmoni attraverso l’aria che respiriamo, potrebbero portare, nel lungo termine, a malattie dell’apparato respiratorio, o addirittura tumori.
Per questo motivo tutti ne esaltano l’utilità, ma vige la sindorme del “Not in my Courtyard”, cioè non nel mio cortile.
Purtroppo i danni alla salute non sono effettivamente quantificabili, in quanto non sono mai stati fatti degli studi approfonditi, e coloro che si dichiarano esperti nel campo sostengono che i danni, con le nuove tecnologie, sono dimezzati o addirittura assenti, mentre altri luminari sostengono il contrario.

Altro aspetto che fa arrabbiare quei (pochi) cittadini informati è che gli inceneritori sono pagati con i soldi pubblici. Nel 1992 il Comitato Interministeriale Prezzi (CIP) emise una delibera (la numero 6), con la quale stabili’ una maggiorazione del 6% del prezzo dell’elettricità pagato dai consumatori finali. Il ricavato avrebbe dovuto essere utilizzato per promuovere le energie rinnovabili, acquistandole dai produttori ad un prezzo superiore a quello di mercato. L’obiettivo era spingere le aziende energetiche a riorientare la loro produzione verso le energie rinnovabili.
Nella formulazione della norma però, accanto all’espressione “energie rinnovabili” fu aggiunta l’estensione “o assimilate“, e così sono nati i cosiddetti Cip6, cioè i termovalorizzatori.
La cosa che quindi fa rabbia è che prima di tutto quel denaro poteva essere usato per le fonti “solo” rinnovabili, quali solare, eolico, ecc.,finanziate per ora solo con il 24% di quei soldi; e poi che quello stesso denaro, anzichè finanziare degli inceneritori, sarebbe potuto essere investito per promuovere il riciclaggio, molto più utile e soprattutto meno dannoso per la salute.

La termovalorizzazione però non è vista così male fuori dall’Italia. In tutta Europa infatti ci sono oltre 350 impianti funzionanti, e solo in Francia ce ne sono 123, mentre a Vienna ce ne sono 3 addirittura dentro la città. In Italia sono presenti 48 termovalorizzatori, tra cui quello di Brescia, considerato il migliore al mondo. In alcuni paesi come quelli Scandinavi o in Germania i rifiuti arrivano ad essere smaltiti per oltre il 50% in questi macchinari, a differenza dell’Italia in cui viene bruciata solo il 10% dell’immondizia, e anzi, la Germania continua ad acquisire quella italiana.
A questo punto un dubbio viene. Se in Italia questi termovalorizzatori sono visti così male, è perchè non sono efficienti, cioè negli altri Paesi le emissioni sono limitate, mentre qui sono di più, o è solo una questione di cattiva informazione?

Commenti (16)

  1. Perché tutto questo menefreghismo?
    Pensano davvero che continuando di questo passo, non succederà niente a loro?

  2. Ridicola questa frase:
    “la Germania continua ad acquistare quella italiana”
    ma stiamo scherzando?
    La Germania mette a disposizione i propri impianti per oltre 200euro a tonnellata che l’Italia deve pagare!
    Fonte: http://www.dw-world.de/dw/article/0,2144,3233572,00.html

  3. si Rich, scusami ma mi sono espresso male. volevo scrivere che la Germania continua ad ACQUISIRE quella italiana, non ACQUISTARE! è stata una svista, correggo subito.

    per Nexso: non ho capito, questo menefreghismo da parte di chi?

  4. Bene Mancini un voto favorevole a questo sito!

  5. Io sinceramente non ci ho capito niente…ma scusate se i termovalorizzatori che perarltro sono utilizzati all’estero e tanto in Francia, una delle nazioni che comunque funziona sicuramente meglio dell’Italia, se i termovalorizzatori non sono la soluzione …fanno cosi male quale soluzione proponete allo smaltimento dei rifiuti? Si fa presto a criticare ogni decisione presa, ma voi quale soluzione proponete per risolvere “l’ingente” problema?
    Cattiva informazione, tanti pareri discordanti, poca informazione del cittadino o menefreghismo delle istituzioni…..maahhh a chi credere alla fine? Io non lo so….

  6. bè lory, hai ragione, c’è molta disinformazione. io non dico che i termovalorizzatori non vadano costruiti, dico solo che siccome sono pericolosi per la salute, dovrebbero essere costruiti lontani dai centri abitati. e poi ci sono tante soluzioni alla spazzatura. la più semplice è la raccolta differenziata, ma gli italiani non sembrano tanto capaci di farla.
    un’altra soluzione potrebbe essere il recupero energetico, cioè utilizzare il calore dell’immondizia bruciata per dare acqua calda ai termosifoni e alle case, oppure energia elettrica. invece i termovalorizzatori non producono neanche l’energia per la propria sussistenza, e anzi fanno solo danni.
    spero di essere stato chiaro

  7. Carissimi lettori

    Marco Mancini ha RAGIONE al 100%

    una discarica è un disastro ambientale che dura oltre 1000 anni
    un inceneritore brucia rifiuti emettendo inquinamento. Negli anni 80 l’inquinamento da inceneritori era pari a quello delle auto.
    poi da un residuo di circa il 30% che va comunque in discarica come prodotto pericoloso. contiene metalli pesanti, cromo, mercurio etc…

    LA SOLUZIONE ESISTE

    questo è il mio lavoro

    mi occupo di consulenza ambientale

    ora chiedo a voi :

    Esistono da 20 anni le statistiche di composizione dei rifiuti
    esiste la tecnologia per riciclare
    sappiamo che il 93 – 94% di quello che è buttato nel cassonetto è riciclabile

    ALLORA ????

    ecco la soluzione :

    RACCOLTA DIFFERENZIATA ( ma non arriveremo mai troppo avanti , avete mai guardato nei bidoni della carta cosa c’è ? ci ho trovato un materasso )
    E SEPARAZIONE DEI RIFIUTI

    Lo dico da tanto , ma perchè non si fa ?

    PERCHE’ I RIFIUTI SONO UN BUSINESS.
    ENORME , ALTRO CHE TELEVISIONI O IMMOBILIARI

    Una discarica può ospitare da 2 a 10 milioni di tonnellate di rifiuti che ognuna frutta circa 120/140 € . ora fate l’operazione e vedete ….

    Io faccio proprio questo di lavoro ma non lo faccio + in Italia , ora lavoro in Romania dove stiamo costruendo mega impainti di separazione dei rifiuti.

    mi sto facendo un sito da solo, ma non ho tempo quindi perdonatemi.
    http://www.worldwidewaste.it

    venite a trovarmi.

    RICORDATE : I RIFIUTI SI SEPARANO – NON SI BRUCIANO E NE SI SOTTERRANO.

    CIAO
    fabio

  8. <…….le soluzioni ci sono…..e lo sappiamo in tanti…..solo che con esse si vuole fare business….e quindi ognuno se le tiene per se.!!!!!!!!!!! .Non è vero forse???? fatemi sapere.

  9. per risolvere tutti questi problemi ke ci afliggono,potremo trovare delle soluzioni…e anke molto itelligenti,l’unico problema è ke noi non siamo uniti…
    intendo come cittadini,se noi fossimo una scuadra ke sappia giocare, questa scuadra avversaria(la mafia)non riuscirebbe a vincere contro di noi perkè la mafia gioca con una sola arma,l’incutere paura,perkè è solo grazie a questa arma ke riesce ad avere potere…!!!
    quindi io vi dico iniziamo a convertire tutti a pensarla cosi,solo in questo modo
    avremo la speranza di VINCERE…!!!!

  10. hai ragione è cosi……pultroppo tutti noi viviamo nell’errore di non sapere cosa significa farsi avanti e non avere paura.@ nuvio:

  11. Forse all’estero gli inceneritori sono usati con le giuste accortezze, non all’aria aperta, raccogliendo gli scarti volatili dell’incenerimento, allora forse si che sarebbe una cosa buona ma poi penso io, tutti questi scarti mica sono riciclabili, perché notiamo bene che sarà fumo, ma se raccogliamo tutte le piccole particelle in aria dei materiali bruciati alla fine abbiamo nelle mani sempre la stessa immondizia solo che in quel modo, bruciato, non solo non serve a nessuno perché non riciclabile ma non è neanche, secondo me, biodegradabile e totalmente inquinante se lasciato nel terreno al pari delle microplastiche al mare. Ma tutta la comunità mondiale capisce che si stanno facendo i fanghi con gli escrementi, mangiano immondizia e respirano veleno? Cosa ci aspettano a mettere i denti del giudizio?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.