Avete in casa un frigorifero di troppo ed un divano in meno? Ecco l’idea: il frigo-divano. Creato dal designer canadese Adrian Johnson, questo divano a due posti utilizza frigoriferi vecchi e seggiolini di auto d’epoca recuperati dallo sfasciacarrozze e dalla discarica locale. La missione di Johnson è:
andare dove il riciclo non è mai giunto prima.
Tutto è iniziato nel 2006, quando il trentaquattrenne Johnson, ex snowboarder professionista che ora lavora come architetto, decise di costruire qualcosa di speciale per il suo ricevimento di nozze all’aperto.
Ero in un cantiere di demolizione a Freetown, e ho visto questo sedile davvero bello di una BMW, interni bellissimi in ciliegio rosso, quasi nuovo. Mi ha incuriosito. Sono andato alla discarica di Mattapoisett e ho trovato un frigorifero verde del 1970 che si adattava esattamente al sedile in pelle. E il resto è storia.
Ogni il “Fridgecouch” fa parte della collezione di Johnson. Con un sedile in mente, l’architetto fa il giro delle discariche alla ricerca del frigorifero che più gli si adatta, lo smonta, lascia che il freon venga recuperato in sicurezza, e poi avvia un’opera di taglia e cuci finché il sedile non entra perfettamente nell’alloggiamento della struttura del frigo. Ma perché questo connubio? Ce lo spiega ancora Johnson:
Frigoriferi e sedili per auto sono rifiuti di grandi dimensioni. Sono prodotti pesanti non riutilizzabili che hanno un ciclo di vita breve. Per essere riciclati, serve molta energia per pressarli e fonderli.
In quest’altro modo invece lui con poco spreco di tempo ed uno spreco energetico quasi nullo dà una nuova vita ad entrambi gli oggetti. Anche se il frigo-divano è ancora in “fase di sviluppo” e con solo tre esemplari finora effettivamente realizzati, Johnson ha intenzione di lanciarsi in un’operazione commerciale a tutti gli effetti:
In definitiva, voglio sviluppare questo concetto mobili riciclati in un business, con l’obiettivo di creare il desiderio del prodotto di scarto. Voglio che la gente veda il valore creativo del riutilizzo, piuttosto che voler sempre acquistarne di nuovi dal negozio, che contribuisce al nostro enorme problema dello spreco.
Ecco a voi la gallery dei pezzi realizzati da questo architetto/artista.
Fonte: [Treehugger]
Paola Pagliaro 28 Ottobre 2010 il 11:31 am
geniale 🙂