L'accordo di Parigi siglato alla COP21 è entrato in vigore. Anche l'Italia ha ratificato gli impegni contro il cambiamento climatico. Da oggi si riparte alla COP22.
È passato quasi un anno dagli storici accordi sul clima di Parigi siglati nel dicembre di un anno fa alla fine dei lavori della COP21. In questi mesi sono stati numerosi i passi formali compiuti per rendere operativi gli impegni sottoscritti, anche se sul fronte più strettamente operativo forse ancora poco è stato fatto. Negli ultimi giorni due importanti notizie si sono aggiunte allo scenario già noto; l’Italia ha completato l’iter legislativo per la ratifica degli accordi di Parigi mentre a livello internazionale l’accordo stesso è diventato operativo dallo scorso 4 novembre. Intanto da oggi partono i lavori della COP22 di Marrakech.
L’Italia ha ratificato gli accordi di Parigi
Attualmente dei 197 firmatari degli accordi di Parigi circa un centinaio hanno provveduto alla relativa ratifica. L’Italia non è stata tra paesi più rapidi ad adottare le nuove norme ma è comunque riuscita a procedere alla ratifica in tempo utile sia rispetto alla data di entrata in vigore dell’accordo (4 novembre) sia rispetto all’inaugurazione dei lavori della COP22 (7 novembre).
Come abbiamo avuto già modo di raccontare, la Camera dei Deputati ha approvato il Disegno di Legge “Ratifica ed esecuzione dell’Accordo di Parigi collegato alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, adottato a Parigi il 12 dicembre 2015” nello scorso mese di ottobre. A distanza di pochi giorni, più precisamente il 27 dello scorso mese, anche il Senato della Repubblica ha dato il via libera al provvedimento che costituisce la ratifica ufficiale dell’Italia.
Il doppio passaggio parlamentare è avvenuto in tempi molto ristretti anche grazie ad un clima di collaborazione tra Parlamento e Governo. Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha voluto sottolineare proprio questo aspetto ricordando anche come l’Italia abbia già compiuto una parte importante del cammino. Il ministro ha sottolineato come il nostro Paese abbia raggiunto in anticipo gli obiettivi del protocollo di Kyoto e sia ora pronto a rafforzare il proprio impegno. Il ministro Galletti ha anche sottolineato l’importanza per l’Italia di arrivare alla COP22 di Marrakech con l’accordo di Parigi già ratificato.
L’accordo di Parigi è in vigore dal 4 novembre
Il 4 novembre 2016 è candidato a diventare una data importante per l’ambiente e il contrasto al cambiamento climatico. Si è trattato infatti del primo giorno utile per l’entrata in vigore degli accordi di Parigi sul clima. L’entrata in vigore dei trattati era vincolata ad una doppia condizione, vale a dire che gli accordi fossero stati ratificati da almeno 55 paesi rappresentativi di almeno il 55% delle emissioni di gas serra.
Entrambe le condizioni sono state ampiamente soddisfatte anche grazie all’impegno di paesi come gli Stati Uniti, la Cina e l’India che pesano molto nel bilancio globale delle emissioni di gas serra.
Iniziano i lavori della COP22 di Marrakech
Intanto per le diplomazie internazionali è di nuovo tempo discussioni. Oggi 7 novembre parte infatti la XXII Conferenza delle Parti dell’UNFCCC. I lavori si svolgeranno in Marocco nella città di Marrakech ed è previsto si concludano il prossimo 18 novembre.
La conferenza di Marrakech rappresenta una delle prime occasioni globali per fare il punto sull’avanzamento degli accordi di Parigi sul clima. Come abbiamo appena ricapitolato dal punto di vista formali sono stati molti i segnali positivi arrivati in questi mesi. Da un lato c’è stata la scesa in campo degli Stati Uniti e della Cina, forse i due paesi più importanti nel decidere le sorti dell’accordo. Il fatto che le due potenze abbiamo ratificato in parallelo gli accordi della COP21 ha rappresentato un segnale forte della volontà internazionale di contrastare le cause e limitare gli effetti del cambiamento climatico. Indubbiamente la ratifica di USA e Cina ha anche generato un effetto emulativo che ha accelerato analoghi provvedimenti anche in altre nazioni.
Più complessa è la valutazione delle azioni concrete a favore del clima e dell’ambiente con cui si arriva a questa COP22. Uno dei risultati più importati si è raggiunto nelle scorse settimane a Kigali dove è stata approvata una ulteriore estensione del Protocollo di Montreal. L’intesa raggiunta prevede una progressiva messa al bando degli idrofluorocarburi. Questi gas variamente utilizzati come scambiatori di calore generano un elevato effetto serra contribuendo al riscaldamento globale del pianeta.
Il clima di collaborazione internazionale sui temi del clima e dell’ambiente ha permesso solo alcuni giorni fa di istituire la più grande area marina protetta del mondo. Un accordo multilaterale offrirà per i prossimi 35 anni un elevato livello di protezione per il Mare di Ross nella regione antartica.
Tra i temi che sicuramente saranno discussi alla COP22 di Marrakech non mancheranno i dati recentemente presentati dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO) sulla concentrazione di CO2 in atmosfera. Alcuni giorni fa infatti il WMO ha reso noto che nel 2015 e con ogni probabilità anche nel 2016 la concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera ha raggiunto e superato le 400 parti per milione, un valore finora mai toccato.
L’Italia e gli accordi sul clima
Nel giorno in cui iniziano i lavori della COP22 di Marrakech, è stato presentato presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, il dossier “L’Italia vista da Parigi. Impegni internazionali e politiche nazionali per la lotta ai cambianti climatici“. L’opera è stata curata dall’Associazione A Sud e dal Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali (CDCA) e può essere scaricata a partire da questa pagina.
Il documento affronta il tema del cambiamento climatico su più versanti analizzando le evidenze scientifiche, lo stato di avanzamento dei trattati internazionali e le politiche europee ed italiane in materia.
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