Fino al prossimo 11 dicembre Parigi ospita la XXI Conferenza delle Parti sul cambiamento climatico, anche nota con la sigla Cop21. La capitale francese riunirà i rappresentanti di gran parte dei paesi del mondo con l’ambizioso obiettivo di raggiungere un accordo vincolate sulla riduzione delle emissioni inquinanti ed il contenimento del cambiamento climatico.
Il lungo cammino della conferenza sul clima
La conferenza Cop21 che in queste ore riunisce il leader del mondo a Parigi ha una storia lunga e sofferta che tra buoni propositi ed obiettivi non sempre centrati affonda le proprie radici nei primi anni novanta. Era infatti il 1992 quando a Rio de Janeiro fu siglata la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici nota anche come United Nations Framework Convention on Climate Change (UNFCCC). Il trattato internazionale a cui attualmente aderiscono circa 190 paesi definiva impegni piuttosto generici e non vincolanti sulla riduzione delle emissioni e il controllo della concentrazione in atmosfera di gas serra. Il trattato UNFCCC entrò in vigore solo nel 1994 mentre già l’anno successivo Berlino ospitò la prima conferenza sul clima.
Una tappa per molti versi storica arrivò nel 1997 durante la terza conferenza sul clima ospitata dalla città giapponese di Kyoto. Con l’adozione del così detto ‘Protocollo di Kyoto‘ molte nazioni industrializzate assunsero per la prima volta impegni vincolanti di lungo termine per la riduzione dai gas serra. Le nazioni industrialmente avanzate concordarono una riduzione tra il 6 e l’8% delle emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 1990 da attuare tra il 2008 ed il 2012. La mancata sottoscrizione degli impegni da parte degli Stati Uniti ed il disimpegno di altre nazione ha in parte neutralizzato negli anni i buoni propositi insiti nel Protocollo di Kyoto. L’Italia ha ospitato la nona edizione della conferenza sul clima (Cop9) a Milano nel dicembre del 2003.
Cop21, alla ricerca di nuovi accordi vincolanti
La grande attesa attorno ai lavori della Cop21 di Parigi è strettamente legata alle premesse che nei mesi scorsi hanno segnato il percorso di avvicinamento all’evento. Molte nazioni hanno infatti indicato la conferenza sul clima di Parigi come l’occasione per raggiungere un nuovo accordo vincolante nello spirito di Kyoto che impegni i paesi aderenti ad adottare a partire del 2020 nuove e più efficaci misure di contrasto al cambiamento climatico ed al riscaldamento globale. In particolare si auspica da più parti che la Cop21 produca un protocollo d’intesa che limiti a 2 gradi centigradi l’aumento della temperatura media del pianeta rispetto ai livello pre-industriali.
Molti studi scientifici concordano nell’indicare l’incremento della temperatura media del pianeta come causa principale del cambiamento climatico e degli effetti spesso catastrofici che da questo derivano. Incrementi medi anche di pochi gradi alterano l’equilibrio termico degli oceani, modificano i flussi delle correnti oceaniche e determinano modifiche rilevanti al clima locale. L’avanzamento della desertificazione, lo scioglimento dei ghiacciai così come la tropicalizzazione del clima alle medie latitudini sono effetti strettamente legati al riscaldamento globale. Il risultato è chiaramente visibile anche in Italia dove la frequenza di precipitazioni particolarmente intense sta aumentando rispetto ai decenni precedenti.
Tra i temi della Cop21 di Parigi un ruolo chiave lo avranno anche le energie rinnovabili e l’efficienza energetica. Qualsiasi impegno alla riduzione dei gas serra passa infatti inevitabilmente attraverso una migliore gestione dell’energia ed un cambiamento dei metodi produttivi. Ridurre il fabbisogno di energia richiesto per svolgere le medesime attività è una delle grandi sfide dell’innovazione tecnologica presente e futura. Questo filone viaggia in parallelo con la la crescita delle fonti rinnovabili il cui contributo al bilancio energetico di molti paesi è in costante crescita.
Non meno importante sarà il tema economico. Qualsiasi impegno assunto dalle nazioni nell’ambito della Cop21 non potrà realisticamente essere portato a termine senza definire le modalità con cui sarà finanziato. Anche in questo contesto dalla conferenza parigina molti osservatori si attendono impegni giuridicamente vincolati anche sul fronte economico.
Dal Papa a Thom Yorke, appelli e speranze per la Cop21
Sono molte le personalità che hanno voluto dare un contributo al dibattito della conferenza sui cambiamenti climatici. Alla vigilia del summit l’artista Thom Yorke ha parlato anche di temi ambientali in una lunga intervista pubblicata da Repubblica. Il cantante dei Radiohead da lungo tempo impegnato su questi temi non ha mancato di sottolineare il nodo cruciale del petrolio e la resistenza delle nazioni ad assumersi responsabilità nel contrasto ai cambiamenti climatici.
Anche il Worldwatch Institute, organizzazione che si occupa attivamente di clima, ambiente ed agricoltura, guarda con grande attenzione alla Cop21. Il Worldwatch Institut è una delle organizzazioni civili che parteciperà alla conferenza e nelle parole di Alexander Ochs indica nella Cop21 una occasione storica per un coordinamento mondiale. Ad un quarto di secolo dai primi impegni per il contrasto ai cambiamenti climatici, la conferenza di Parigi può diventare un punto di svolta nel modo in cui produciamo e consumiamo l’energia.
Anche il fondatore di Microsoft Bill Gates partecipa alla conferenza sui cambiamenti climatici di Parigi presentando un documento sui temi dell’energia sostenibile. In un contesto, spiega Gates, in cui la richiesta di energia è destinata ad aumentare notevolmente nei prossimi anni sarà necessario investire in nuove tecnologie ad emissioni zero. Un percorso in gran parte ancora da scrivere in cui le scelte politiche, i finanziamenti pubblici e l’iniziativa privata sono chiamate a concorrere.
Autorevole l’intervento di Papa Francesco che di ritorno dal Viaggio apostolico in Africa ha dedicato alcuni pensieri alla conferenza sul cambiamento climatico di Parigi. Il Pontefice ha sottolineato l’urgenza degli interventi in materia confidando nella buona volontà dei partecipanti al summit. Proprio Papa Francesco con la enciclica Laudato si’ ha contribuito in maniera determinante a portare il tema del rispetto dell’ambiente all’attenzione mondiale. Sulla rete grande partecipazione anche per la petizione dell’arcivescovo di Trento Luigi Bressan su change.org che auspica un impegno condiviso per una produzione di energia al 100% rinnovabile entro il 2050 ed ha già raccolto più di 300 mila adesioni.
Photo Credits | cop21.gouv.fr
Clarissa 1 Marzo 2017 il 2:12 am
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