Sono le donne, con un’età compresa tra i 30 e i 35 anni, ad essere attente nei consumi di tutti i giorni, a portare avanti la cosiddetta “cultura della sostenibilità”. Una ricerca, compiuta in tutta Italia dalla Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) di Milano, è stata presentata al convegno “Dalla sostenibilità alla sostenAbilità. Università e imprese: insieme per rilanciare la competitività italiana” all’interno del progetto Axìa.
Axìa in greco vuol dire “valore” e proprio questo è alla base della partnership tra il Gruppo Nestlé e la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) che si fa promotore dello sviluppo sostenibile e del consumo critico per i cittadini, le imprese, i governi. L’IULM tra il 2010 e il 2011 ha analizzato le scelte di sostenibilità e i consumi alimentari di 1.000 adulti con un’età compresa tra i 18 e i 65 anni e di 1.000 giovani tra i 18 e i 28 anni. Il risultato non è molto incoraggiante perché, nonostante la crescita di una consapevolezza ambientale, solo il 50% della popolazione analizzata ha comportamenti green, mentre il 37% è poco o per niente attento all’ambiente. Tra le pratiche di consumo critico e responsabile vi sono:
- raccolta differenziata dei rifiuti, per il 68% della popolazione;
- consumo di prodotti di stagione, fino al 45%;
- risparmio di energia elettrica, per il 37% del campione.
Tra i consumatori sostenibili si distinguono le donne tra i 30 e i 35 anni, con reddito medio-alto (53%) mentre la maglia nera per le scelte di consumo sostenibile va ai ragazzi con un’età tra i 18 e i 24 anni che poco si interessano dell’ambiente, solo il 12% della popolazione giovane è attenta negli acquisti di tutti i giorni. Come spiega il professore Vincenzo Russo, coordinatore del progetto Axìa
I dati che abbiamo ottenuto sono in linea con ciò che tipicamente avviene in momenti di crisi come quello che stiamo vivendo: nei consumi, soprattutto in quelli alimentari, si è oggi sempre più attenti oltre che al prezzo anche alla qualità del prodotto e al suo valore sociale e ambientale. Si parla infatti di edonismo maturo, ovvero un comportamento d’acquisto in cui accanto all’esigenza di soddisfazione dei propri desideri si affianca la sensibilità al valore sociale e ambientale della scelta: consumiamo meno ma vogliamo farlo con attenzione. La sostenibilità del prodotto e dei suoi processi di produzione per fortuna inizia a essere un valore per i consumatori.
[Fonti: IULM; Il Corriere della Sera]
[Foto: IULM]
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