Se gli Stati Uniti smettessero di allevare bovini potrebbero nutrire tre volte tanto il numero di persone che sfamano ora
Questo in sintesi il succo di una ricerca condotta dall’Università del Minnesota contro il consumo di carne nel mondo. Le calorie assunte da una persona che mangia carne bovina, equivalgono ad appena il 10% di quelle acquisite dall’animale dal suo nutrimento con prodotti agricoli. Questo significa che dall’allevamento al consumo di carne si perde il 41% delle calorie. Quindi se non si mangiasse carne bovina si potrebbero sfamare tre volte tanto il numero di persone che oggi consumano carne.
A dare la notizia è una ricerca apparsa sulla rivista specializzata Lop science environmental research letters condotta da un team di studiosi della University of Minnesota Institute on the environment sul consumo di carne nel mondo. L’indagine è estesa a livello globale anche se, come si evince tra le righe, a sprecare calorie sarebbero principalmente gli Stati Uniti, primi esportatori di carne bovina nel mondo.
Delle calorie assunte dalla carne, un uomo ne assorbe solamente il 34%. Nel resto del Pianeta non è così: in Cina ad esempio il 62% delle calorie ingerite dalla popolazione non viene dalla carne, così come in india l’apporto calorico che sale al 90%. I ricercatori con tale studio non vogliono scoraggiare nel consumo di carne e non si fanno sostenitori di un’alimentazione vegetariana, ma consigliano a chi proprio non può rinunciare ad una bistecca, di variare la loro alimentazione a base di carne, anche con alimenti provenienti da suini o ovini. Migliorando e variando il loro regime alimentare potrebbero alimentare altre 357 milioni di persone in più in tutto il Pianeta. Se queste persone, invece, scegliessero di divenire vegetariani allora potrebbero sfamare 850 milioni di individui in più. Insomma, anche la scelta di un singolo può modificare la domanda globale di alimenti.
[Fonte: La Repubblica]
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