Vuoi fare davvero qualcosa per fermare i cambiamenti climatici? Sostieni fino in fondo l’ambiente e le pratiche ecologiche? Rinunci al comfort per ridurre le emissioni di CO2? Mangi biologico e acquisti prodotti a km zero? Allora non avrai problemi a prender parte al No Impact Day, il giorno del vivere a impatto zer0, o quasi. L’iniziativa è stata lanciata dal giornale Il cambiamento in collaborazione con la casa editrice Macroticonzero per promuovere i virtuosismi del vivere sostenibile e senza impatto sull’ambiente,
Un esperimento di condivisione di pratiche e saperi relativi a stili di vita differenti dal modello dominante del ‘consumo per il consumo.
L’idea nasce dalla vita e dalle opere di Colin Beavan, l’uomo noto negli USA come No impact man per aver vissuto un intero anno a Manhattan seguendo rigide regole a salvaguardia dell’ambiente. Dalla sua testimonianza è stato appurato che non è possibile vivere completamente a impatto zero, ma ci sono piccoli accorgimenti, azioni, che possiamo seguire tutti i giorni per limitare la nostra impronta ecologica sul pianeta e ridurre consumi ed emissioni inquinanti. La storia di Colin Beavan è raccontata in un documentario distribuito nel nostro Paese da Macrotinconzero dal luglio scorso e da allora, gruppi di persone, movimenti e comunità stanno imparando a vivere a basso impatto ambientale. La loro sfida è quella di affermare che “Non in loro nome” il Pianeta ha esaurito le risorse o specie di animali si sono estinte a causa dei cambiamenti climatici.
Il progetto made in Italy, ideato da Claudia Bruno caporedattrice de Il cambiamento, vuole raccontare attraverso le singole esperienze le proprie giornate a bassa impronta ambientale con testi, video, fotografie per creare un lungometraggio e un e-book di esempi e modelli da applicare alla vita di tutti i giorni; per mettere in atto un reale cambiamento a partire dalla quotidianità senza aspettare che sia la politica a cambiare le regole. C’è tempo fino al 31 dicembre 2011 per testimoniare il proprio No Impact Day e inviare il proprio materiale alla pagina dedicata de Il cambiamento.
[Fonte e foto: Il Cambiamento]