Come fare per salvare il protocollo di Kyoto? Basta sospenderlo. E’ questa la proposta shock di John Prescott, ex ministro laburista del Governo britannico ed uno dei fautori dell’adesione della Gran Bretagna al trattato. L’idea Prescott l’ha presentata a Durban, in occasione della conferenza sul clima COP17, e si basa su una sospensione temporanea dei termini del trattato.
I Paesi dovrebbero “fermare l’orologio” al fine di proseguire i negoziati sul suo futuro. Per fermare l’orologio, i meccanismi di Kyoto, principi fondamentali, strutture organizzative e competenze non scadranno, e le parti potrebbero continuare ad agire come se il trattato fosse ancora in vigore mentre trovano il tempo per le trattative per finalizzare un nuovo accordo.
In pratica l’ex ministro vuole evitare che alla scadenza naturale del trattato, nel 2012, non ci sia un seguito, lasciando cadere nel vuoto gli sforzi fatti dai Paesi che vi hanno aderito. Se ciò che il politico ha proposto fosse attuato invece, è come se il trattato fosse automaticamente prolungato, in modo da “incastrare” i Paesi reticenti come Canada, Russia e Giappone, per dare maggior tempo alle trattative e magari aiutare quei Paesi che non sono riusciti a raggiungere gli obiettivi, dandogli maggior tempo per farlo.
Per Prescott questa che sta accadendo in questi giorni è un “congiura dei Paesi ricchi contro quelli poveri” in quanto Stati Uniti e Canada in primis hanno inquinato più di tutti, ma quelli poveri ne stanno pagando le conseguenze senza poter reagire visto che le nazioni industrializzate li stanno lasciando soli. Quante probabilità ci sono che questa proposta venga presa in considerazione?
Probabilmente molto poche, visto che la tendenza a Durban è di non fare assolutamente nulla. Quest’idea va in quella direzione, ma per i pigri e reticenti rappresentanti delle nazioni sviluppate, è anche troppo. Potrebbe essere una soluzione almeno per guadagnare tempo visto che in molto vogliono rimandare le decisioni vere di 3-4 anni, ma difficilmente sarà accettata dai Paesi che non vogliono più avere vincoli.
[Fonte: The Guardian]
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