Forse siamo ad un punto di svolta nei trattati sul clima di Durban. Nella giornata di ieri il rappresentante dell’India, uno dei due Paesi che di fatto reggono i fili dell’intesa, ha deciso di schierarsi con l’Europa in favore di un accordo per ridurre le emissioni per mantenere sotto controllo l’incremento delle temperature. La decisione è maturata nella serata di domenica dopo che 42 Stati insulari e 48 Paesi sottosviluppati si erano dichiarati favorevoli alla sottoscrizione di una sorta di prolungamento del protocollo di Kyoto.
Di fronte a queste pressioni, persino la Cina, il Brasile e l’Indonesia avevano aperto a maggiore flessibilità, e così l’India, indicata da molti come il Paese con la posizione più rigida di tutti, ha deciso di dare una svolta definitiva alla storia di questo congresso e aprire ad un dialogo. E’ già una buona cosa visto come si era comportata fino a questo momento.
La proposta dell’UE è di prolungare il Protocollo di Kyoto, che scade nel 2012, fissando eventualmente nuovi obiettivi ancora più ambiziosi, sulla base dei propri impegni, presi autonomamente, come il taglio del 20% delle emissioni rispetto al 1990 entro il 2020. Non sappiamo se alla fine sarà questo o qualcos’altro quello su cui i vari Paesi concorderanno, ma almeno le richieste dei gruppi ambientalisti di tutto il mondo (“trovate un accordo e trovatelo subito”) pare debbano essere accolte.
Questo cambiamento di programma per l’India potrebbe avere un effetto domino che dovrebbe convincere la Cina, e di conseguenza il Brasile ed altri Paesi in via di sviluppo, ad adeguarsi al taglio delle emissioni. Di conseguenza gli Stati Uniti non dovrebbero più avere scuse per non aderire, e se lo faranno loro, molto probabilmente lo faranno anche tutte le altre nazioni. Siamo vicini ad un accordo? Probabilmente tra Durban ed il prossimo incontro di Rio de Janeiro che si terrà a giugno potranno essere fatti passi da gigante.
[Fonte: The Guardian]
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