E’ un Corrado Clini raggiante quello che commenta i risultati del congresso di Durban, i cui risultati, a suo dire, sono molto positivi per l’Italia. Secondo il Ministro dell’Ambiente, che già ieri era tornato sull’argomento affermando che bisogna puntare sull’economia locale per rilanciare gli obiettivi ambientali. Nella stessa giornata, intervistato da Radio 3, ha parlato di successo perché per la prima si è riusciti a mettere d’accordo dei grandi emettitori come Cina, India, Brasile ed Europa, ed in parte anche gli Usa che non avevano ratificato il protocollo di Kyoto e non sembravano disposti a ratificare nemmeno altri trattati, e che ora sono rimasti clamorosamente indietro su queste tecnologie.
Ma da questa situazione ne hanno da guadagnare praticamente tutti i Paesi che investono nelle tecnologie verdi, in primis proprio la Cina che ogni anno investe il triplo degli States, ma in parte anche noi, che nel nostro piccolo stiamo facendo la nostra parte.
L’accordo, che supera i limiti del Protocollo di Kyoto ed ha una dimensione globale, offre all’Europa la possibilità di costituire, con le grandi economie emergenti di Brasile,Cina. India, Messico e Sud Africa, la piattaforma per lo sviluppo e la diffusione delle tecnologie e dei sistemi in grado di assicurare nello stesso tempo la crescita economica e la riduzione delle emissioni. Questo è il nuovo fronte della competitività.
Nulla di nuovo per i lettori di Ecologiae, visto che su queste pagine continuiamo a ribadirlo da anni. L’aspetto positivo arriva dopo, quando Clini inserisce l’Italia al pari dei Paesi che si stanno impegnando di più nella lotta alle emissioni e al riscaldamento globale, segno che la politica che nei prossimi mesi seguirà questo Governo lavorerà in quella direzione.
Il primo impegno in questa direzione è il pieno appoggio alla rapida approvazione delle direttive europee sull’efficienza energetica e sulla fiscalità energetica, per assicurare condizioni favorevoli di mercato per lo sviluppo e la disseminazione delle tecnologie energetiche a basso contenuto di carbonio. Il secondo impegno è la revisione del Piano nazionale per la riduzione delle emissioni, e della strategia italiana per lo sviluppo sostenibile, approvate nel 2002, che presenterò al CIPE entro il 15 gennaio. E tra gennaio e marzo ho già in programma due missioni in Brasile e Cina per rafforzare la cooperazione già in corso. Mentre sempre in marzo incontrerò a Roma Edna Molewa, Ministro dell’ambiente del Sud Africa per lanciare un programma comune per lo sviluppo sostenibile di quel Paese.
Un importante passo in avanti della politica italiana nella giusta direzione.
Photo Credits | Getty Images
Jamal 1 Marzo 2017 il 1:38 am
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