Ha avuto inizio e continuerà fino al 12 dicembre 2014 la conferenza ONU di Lima contro i cambiamenti climatici. La Cop20 si riunisce per discutere del clima e per portare avanti le trattative per l’accordo mondiale che dovrebbe giungere a Parigi nel 2015. Vediamo quali sono i principali obiettivi contro i mutamenti climatici che verranno discussi nella conferenza ONU di Lima.
I grandi della Terra si riuniscono ancora nella conferenza ONU di Lima del dicembre 2014, che proseguirà fino a venerdì 12. I cambiamenti climatici sono ancora una volta al centro del discorso, che si articolerà attorno ad alcune tematiche cruciali. Anzitutto si parla del protocollo di Kyoto e più in particolare dell’emendamento di Doha, che deve essere ratificato dai vari paesi affinché entri in vigore estendendo l’impegno assunto a suo tempo dalle nazioni con il protocollo. Uno step importante in vista dell’ancor più importante, e si spera serio e strettamente vincolante, nuovo accordo globale contro i mutamenti climatici da raggiungere entro il 2015. Va ricordato che l’emendamento di Doha al protocollo di Kyoto entra in vigore a livello internazionale quando viene ratificato da tre quarti delle parti firmatarie (cioè almeno 144).
Tra gli altri obiettivi della conferenza ONU 2014 che si tiene a Lima, in Perù, abbiamo la ricerca della trasparenza sull’operato di 17 paesi “sviluppati”, che verranno sottoposti a una valutazione multilaterale, nonché questioni più strettamente finanziarie correlate al clima: i paesi cercheranno, ovvero, di definire strategie per la consegna di finanziamenti green contro e per l’adattamento ai mutamenti climatici, e per accelerare l’erogazione degli stessi. A Lima la Cop20 discuterà anche del problema della deforestazione, per il quale si richiederanno informazioni a vari stati dove il problema è particolarmente grave e si discuterà di finanziamenti volti alla protezione dei polmoni verdi del nostro pianeta. Verso le nazioni considerate in via di sviluppo, inoltre, dovranno essere fornite tecnologie utili al monitoraggio del clima e alla lotta contro i cambiamenti climatici, e potrebbe diventare pienamente operativo il Technology Meachanism e il Climate Technology Centre and Network. Sempre in vista dell’accordo che giungerà a Parigi il prossimo anno, si discute a Lima anche del Carbon Market.
A Lima, intanto, l’Organizzazione meteorologica mondiale (WMO), ha reso noto che il 2014 si avvia ad essere uno degli anno più caldi di sempre, “se non il più caldo”. Di recente è inoltre intervenuta Christiana Figueres, segretaria esecutiva dell’Unfccc, la convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, ricordando che non solo i governi, ma anche la società civile deve fare la sua parte:
Non si tratta solo di una responsabilità dei governi, la società civile ha anche la sua parte di responsabilità. Tutti gli attori devono esercitare la loro pressione per fare sì che le risposte (al cambiamento climatico) siano efficaci, e il settore privato deve investire, fornire tecnologia e sviluppare l’investigazione, mentre il settore finanziario devo assicurare la sua parte, perché devo decidere sulla direzione dei flussi di capitale.
Parole giuste, fermo restando che se i governi non si muoveranno verso un accordo forte, vincolante, decisivo e di conseguenza storico, la situazione non potrà mai conoscere una vera svolta.
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