Un anno fa, alla fine della discussa conferenza sul clima di Copenaghen, l’Unione Europea fu l’organo comunitario che prese la posizione più forte. Tra i vari impegni (taglio delle emissioni, incentivi alle rinnovabili, ecc.), c’era anche quello di aiutare i Paesi più poveri a far fronte agli effetti dei cambiamenti climatici, e tra questi impegni c’era anche il versamento di una somma consistente in un fondo da 2,4 miliardi di euro.
Ad un mese dalla scadenza degli accordi, quando cioè i delegati si dovranno riunire nuovamente per la conferenza di Cancun, i fondi raccolti sono stati 2,2 miliardi di euro. E indovinate di chi sono quei 200 milioni che mancano? Ovviamente dell’Italia.
Per questo, visto che ormai all’inizio della conferenza manca poco più di una settimana, l’Unione Europea vuole arrivare in Messico forte del suo primato e della sua capacità di mantenere le promesse. Ma per farlo ha bisogno dell’aiuto di tutti, anche del nostro Paese.
Sarebbe bello se l’Italia riuscisse a rispettare l’impegno economico assunto un anno fa a Copenaghen
ha affermato ieri Connie Hedegaard, commissario per il clima dell’Unione Europea, che ricorda la promessa al Governo italiano.
Il vostro ministro dell’Economia, Giulio Tremonti ha detto che rispetterà l’impegno finanziario e questo è un messaggio positivo. Fa una grande differenza, politicamente se l’Ue arriva a Cancun dicendo che ha rispettato le promesse, o se il messaggio sarà che stiamo “quasi” rispettando le promesse. Questo è quanto è in gioco ed è un buon segnale che Tremonti abbia detto che tornerà sulla questione. Speriamo che ci siano dei risultati.
Purtroppo però la signora Hedegaard non sa (o forse lo sa benissimo) che l’Italia è la patria dei politici che non mantengono le promesse, tant’è che nella legge ex Finanziaria, oggi chiamata Legge di Stabilità di Bilancio, non c’è traccia dei 200 milioni che l’Italia deve all’Ue. Gli unici fondi dedicati all’ambiente ammontano a 130 milioni (in 3 anni) utilizzabili per pagare il personale dei parchi e degli enti di ricerca. Non che la cosa ci sorprenda, forse a Bruxelles non se l’aspettavano, ma quando un Ministro taglia tutto, dall’istruzione alla cultura, e persino sulla sicurezza, com’è possibile immaginare che trovi i fondi per finanziare un fondo che non riguarda (almeno direttamente) l’Italia?
[Fonte: Ansa; il Sole24Ore]
Deneen 1 Marzo 2017 il 3:10 am
I am actually glad to read this weblog posts which carries plenty of helpful data, thanks for providing these information.
Feel free to surf to my blog ig