Uno dei problemi del vivere ecologico è spesso l’essere staccati dal resto della società, lavorare “ognuno per sé”, perdendo di conseguenza gli stimoli dopo poco tempo. Ma per avere una collaborazione tra diverse figure comunitarie, le quali possono essere società, imprese, istituzioni, mondo accademico e semplici cittadini, ci voleva una sorta di punto d’incontro, ed è proprio quello che ha fondato Confcommercio, la confederazione delle imprese italiane, che ha appena lanciato sul proprio sito internet il forum sulle politiche ambientali.
Il nome si completa con la dicitura “scelte strategiche e fattori di sviluppo” in quanto si spera che con questo forum tutti i partecipanti si scambino idee e visioni del mondo per poter migliorare l’attività imprenditoriale (e non solo), rispettando i dettami dell’ecologia.
Sarà un Forum aperto che raccoglierà i contributi e le indicazioni di tutti i soggetti facenti parte del tessuto economico, sociale e produttivo del Paese, oltre che, naturalmente, di quelli provenienti dal sistema associativo confederale
spiega Luigi Bianchi, Presidente Commissione Ambiente ed Energia che ha presentato l’iniziativa.
L’obiettivo è quello di costruire le basi, politiche e programmatiche, per avviare un confronto – segno tangibile e ben visibile di una rinnovata coesione nei rapporti tra parti sociali e decisore pubblico e di un metodo di interlocuzione più corretto e, direi, “inclusivo” – dal quale far emergere la sintesi e le eventuali convergenze tra le istanze e i bisogni del mondo imprenditoriale e le politiche perseguite dal Governo.
Verranno trattate tutte le tematiche riguardanti le regole dell’ecologia, dal Sistema Sistri per il controllo e la tracciabilità dei rifiuti alla normativa Raee sullo smaltimento dei rifiuti elettronici, in modo da stimolare anche le istituzioni ad attuare politiche ambientali riconosciute e tutelate che possano far uscire l’Italia dal pantano di regolamenti non rispettati ed inquinamento sconsiderato.
Obiettivo finale dovrà essere quello di innescare una rivoluzione culturale nella coscienza ambientale di imprese, cittadini e istituzioni, orientata a valorizzare e premiare il merito e le eccellenze ma, al tempo stesso, a scoraggiare i comportamenti illeciti. Solo così i soggetti ambientalmente meno virtuosi potranno essere riallineati su un percorso di sostenibilità e responsabiltà sociale: uniche leve di sviluppo e competitività non solo a livello nazionale ma anche a livello europeo
ha concluso Bianchi.
Foto: [Corriere informazione]