La denuncia è arrivata pochi giorni fa dal senatore PD Roberto Della Seta che aveva spiegato come Berlusconi, prima di lasciare il campo ai suoi successori nel Pdl, stava preparando l’ultimo regalo ai tantissimi furbetti italiani. Il senatore Pdl Francesco Nitto Palma ha presentato un disegno di legge secondo cui non solo verrebbe approvato l’ennesimo condono edilizio italiano, ma verrebbero comprese questa volta tutte quelle costruzioni abusive tenute fuori dall’ultimo condono del 2003 per vincoli paesaggistici. Quelle che erano talmente scandalose che nemmeno chi decise il provvedimento se la sentì di autorizzare.
Si tratterebbe, secondo la protesta di Legambiente, del sedicesimo tentativo di condono edilizio dall’inizio della legislatura. Un tentativo che peraltro arriva in un momento delicato in cui il Pdl minaccia di far cadere il Governo e quindi probabilmente punta proprio sulla paura di un fallimento per fare un favore ai soliti costruttori senza scrupoli. Stando alla denuncia delle associazioni ambientaliste, verrebbero condonati tutti quegli edifici abusivi costruiti nelle aree archeologiche, boschi, aree protette e persino lungo i fiumi e i laghi.
Non sono bastati gli scempi consumati finora, gli ecomostri che devastano il territorio, le vittime del dissesto idrogeologico alimentato dall’abusivismo edilizio, gli affari sporchi consumati dalle ecomafie. Non bastano le oltre 258mila abitazioni illegali costruite dal 2003 a oggi, per un fatturato in nero di 1,8 miliardi di euro
spiega un arrabbiato Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente. Non basta tutto questo, ora vogliono anche renderlo legale. E non ci lamentiamo poi se ci sono i morti ad ogni minima pioggia. Se in Italia anziché mettere in sicurezza il territorio, disboschiamo e ci costruiamo sopra illegalmente, è normale che poi i disastri sono tremendi. Nonostante ciò c’è ancora qualcuno in Parlamento che giustifica e autorizza queste politiche. Oggi è previsto il voto al Senato. La società civile dice no e si è unita in una raccolta firme (potete firmare su Twitter su #nocondonoedilizio, oppure sui siti che aderiscono all’iniziativa, e speriamo che anche questo tentativo venga affossato.
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