WWF e FAI chiedono al governo di rinunciare all’ennesimo condono edilizio.
Un territorio massacrato come quello del nostro Paese, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno, ha bisogno di interventi di risanamento e di riqualificazione e non della legittimazione dell’abusivismo edilizio che, com’è noto, nel nostro ordinamento costituisce un reato.
Parole forti e inconfutabili.
Una ricerca delle due associazioni sintetizza i danni dei precedenti condoni edilizi in Italia:
- 1985 governo Craxi;
- 1994 governo Berlusconi. Il decreto che avrebbe dovuto sanare le cubature limitate annesse ad edifici esistenti, ha dato il via all’aumento degli abusi edilizi nel nostro Paese;
- 2003 governo Berlusconi. Il condono prevedeva la possibilità di sanatoria nelle aree protette e ha condonato anche abusi in aree dal ricco patrimonio paesaggistico o nelle aree urbane di valore storico-architettonico;
- 2011 governo Berlusconi. Un nuovo condono potrebbe sospendere le procedure di abbattimento in corso già stabilite dalla magistratura.
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alex 15 Ottobre 2011 il 6:42 pm
alex
alex: condono tombale. I tre condoni precedenti hanno creato una tale burocrazia che oggi si trovano aggrovigliati in quelle pratiche gli eredi e/o nuovi acquirenti che non hanno conoscenza degli abusi commessi dai loro predecessori! Si parla di una nuova proposta di condono che ,se sarà simile ai precedenti ,consiglio agli abusivisti di pensarci due volte prima di presentare l’autodenuncia. Occorre a mio avviso una legge che chiuda definitivamente le vecchie pratiche di condono ,se in regola con l’oblazione pagata a favore dello Stato. Il nuovo condono dovrà essere tombale e cioè con il pagamento della oblazione si devono estinguere tutti i reati non solo urbanistici ma anche per tutti i vincoli esistenti sull’abuso. Non è vero che i comuni ci rimettono perché chi ha aderito ai condoni precedenti ,oltre alla oblazione a favore dello stato ha pagato per la sanatoria gli oneri concessori di urbanizzazione primaria e secondaria , il danno ambientale, e altre sanzioni …! La verità è che i comuni sino ad oggi non hanno speso un euro per le opere di urbanizzazione dirottando i suddetti oneri per altre cose . Si potrà dare un certo tempo ai comuni di individuare quei veri scempi edilizi non sanabili a condono e quindi abbatterli senza indugio!! Occorre inoltre liberalizzare i piccoli interventi sul territorio come la ordinaria e straordinaria manutenzione,il restauro e la ristrutturazione edilizia a parità di volumi (art3 del DPR 380/2001con obbligo di adeguare gli strumenti locali) ,solo cosi si potrà dare una spinta alla economia e ridurre drasticamente le domande di condono. Non è una questione di etica ma di coraggio di guardare la realtà del paese. Il condono edilizio ha caratteristiche completamente diverse dagli altri condoni e non si comprende perché il potere lo accomuna con quello fiscale e previdenziale . Molti si scandalizzano per la parola “condono” ma allora usate altri termini come “prescrizione,indulto, amnistia … ecc.” Cari politici se siete mal consigliati dai vostri esperti perché non imitate gli altri paesi europei (es. Germania) dove gli strumenti urbanistici sono snelli e non onerosi e soprattutto a servizio del cittadino? Io sono un cittadino europeo e come tale voglio essere trattato !!
Wesley 1 Marzo 2017 il 2:34 am
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