Compostaggio
Il compostaggio è l’operazione atta a produrre compost, o terriccio, mediante la decomposizione e l’umidificazione delle materie organiche da parte di micro e macrorganismi, come funghi e batteri, in particolari condizioni di equilibrio tra gli elementi chimici delle materie decomposte e in presenza di ossigeno. Il compostaggio è dunque un processo biologico aerobico che trasforma le materie organiche in sostanze umidificate, utili per fertilizzare prati e campi agricoli, perché la decomposizione delle materie organiche migliora la biodisponibilità del suolo e aumenta la biodiversità della microflora del terreno.
Il compostaggio, a livello industriale, utilizza gli scarti organici dei rifiuti solidi urbani per produrre un compost di elevata qualità perché sottoposto a controllo delle condizioni di processo, viene difatti monitorato il giusto quantitativo di umidità, temperatura, ossigenazione; e l’eventuale presenza di residui inquinanti, come metalli pesanti o inerti, e microrganismi nocivi all’agricoltura. Il composto ottenuto è utilizzato in agricoltura a grande distribuzione, oppure per coprire le discariche dei rifiuti, per le bonifiche agrarie e in minor misura per la produzione di biogas. Nel 2009 sono stati trattati circa 3.500.000 tonnellate di rifiuti verdi, scarti organici e liquami, il cui smaltimento ha evitato l’emissione di 7.000.000 tonnellate di CO2 nell’atmosfera.
Il compost si può ottenere anche in casa come fertilizzante per le piante del balcone, per il prato o per l’orto. Per praticarlo occorre avere un piccolo lembo di giardino assolato in cui disporre la compostiera e gettarvi in dosi equilibrate rifiuti azotati, ossia scarti vegetali come foglie verdi, erba, rifiuti domestici umidi; rifiuti carboniosi da aggiungere poco alla volta, come rami di potatura, meglio se sminuzzati per facilitare il lavoro degli organismi decompositori del suolo, foglie secche, paglia; fondi di caffé; filtri di tè; gusci d’uova e di noci; carta, meglio se non stampata; pezzi di cartone e di tessuti naturali al 100%, come lana o cotone. I nutrienti a contatto con l’umidità delle materie azotate, dell’acqua piovana, e con l’aria si decompongono fino ad ottenere il compost. Il tempo di maturazione è variabile in base alle condizioni climatiche e del tipo di compost che si vuole ottenere, ma in media ci vogliono 3-4 mesi per ottenere i primi risultati. Il processo di compostaggio deve essere riattivato almeno 2-3 volte l’anno rivoltando e rigirando i rifiuti organici. Solo una giusta miscela dei materiali produrrà un ottimo fertilizzante, senza sgradevoli odori e senza sovracosti. Il terriccio si può ottenere anche senza l’uso di una compostiera, è sufficiente praticare una buca nel terreno e accumulare i materiali organici. Il compost ottenuto sarà tuttavia di minore qualità e la decomposizione più lenta. Per questo è preferibile fare due buche: una in uso e una da tenere in riposo, da alternare ogni 6 mesi circa. La pratica del compostaggio domestico non solo permette di riciclare i rifiuti per coltivare fiori, piante, ma anche frutta e ortaggi, ma abbatte del 30-40% la quantità di spazzatura domestica, attività ecologica che in alcuni comuni italiani prevede una diminuzione della tassa dei rifiuti.
Per approfondire:
[Fonti: Wikipedia;Consorzio Italiano Compostatori]
[Foto: compostaggiocollettivo.blogspot; cidiu.to; atcasa.corriere]
eebest8 back 23 Giugno 2018 il 1:27 pm
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