Il termine “energia geotermica” fa venire alla mente le sorgenti di acqua o di aria calda, anzi bollenti, che arrivano da sottoterra ed escono allo scoperto. Ma in verità si può ottenere la stessa energia anche se non si vive in Islanda o appena vicino ad un Geiser, ma basta avere una pompa di calore geotermica.
Tutto ciò che si trova nel sottosuolo viene chiamato geotermico. Ad esempio l’acqua è presente ovunque sulla Terra, ed ha una temperatura di circa 50-60 gradi centigradi, in grado di riscaldare interi palazzi e fornire elettricità a degli appositi generatori elettrici. Certo, queste risorse non sono disponibili dappertutto, ma le pompe sì, e per fortuna sono sempre più utilizzate in tutto il mondo. Secondo John Lund, direttore del Geo-Heat Center dell’Istituto di Tecnologia dell’Oregon, il loro mercato si espande del 20% all’anno e per ora non conosce crisi.
Il principio è molto semplice. Se si tenta di toccare un tubo dell’impianto di un frigorifero funzionante ci si rende conto che esso è bollente, ma produce aria fredda. Una pompa di calore funziona nello stesso modo: si tira fuori energia dal calore naturale come se una casa fosse un enorme frigorifero. In entrambi i casi si fa circolare del liquido ghiacciato nei tubi, in maniera tale che appena esso incontra il calore si espande e fa raffreddare l’esterno. Per riscaldare una casa il liquido passa attraverso uno “scambiatore” di calore che riscalda l’aria a contatto con il calore terrestre si espande nell’abitazione. Ma la novità è che, invertendo la direzione del fluido, può ritornare a funzionare come un frigorifero, cioè raffreddando l’aria con il procedimento inverso.
L’unica pecca è che per funzionare ha bisogno dell’energia elettrica classica, ma tra i vari sistemi di riscaldamento questa è sicuramente la più efficiente, dato che produce circa 4 Kw di calore per ogni Kw di elettricità utilizzato. Questa efficienza è dovuta al fatto che le pompe non generano calore, ma semplicemente lo spostano dal sottosuolo fino in superficie. L’efficienza è talmente alta che, assicura il dottor Lund, non ci si accorge nemmeno della differenza tra una casa riscaldata dal sistema geotermico e una riscaldata con i termosifoni.
Ci sono due modi principali per utilizzare l’energia geotermica. Il più comune è quello verticale, che prevede delle pompe a 45/60 metri di profondità, oppure quello orizzontale, con pompe a solo 2 metri di profondità, meno costoso ma anche più difficile da realizzare perchè c’è bisogno di molto spazio. Il costo comunque non è eccessivo: va dai 6 mila ai 13 mila dollari per riscaldare un’abitazione media, ma poi la spesa iniziale viene ripagata con il risparmio in bolletta. Nei soli Stati Uniti le pompe geotermiche che si contano sono circa un milione, tante quante quelle di Canada ed Europa messe insieme. Adesso aspettiamo che anche l’Italia faccia la sua parte.
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